Basta col padre-bancomat / Cassazione su papà separati
Pisani: un primo, importante passo avanti
17 LUGLIO 2025 – L’assegno di mantenimento per i figli non è immutabile e deve essere ricalcolato se cambiano le condizioni economiche del genitore, anche se ha scelto volontariamente di guadagnare meno. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con un provvedimento che ha già fatto tirare un sospiro di sollievo alle migliaia di padri separati sull’orlo del baratro, molti dei quali ormai privi della casa, costretti a dormire in auto ed impossibilitati a sostenere le spese di mantenimento.
«Si tratta – osserva l’avvocato Angelo Pisani, fondatore del Servizio Antiviolenza 1523.it che assiste tanti di questi padri separati – di un primo, importante passo avanti nel riconoscimento dei diritti dei papà separati. Il padre non deve più essere considerato un bancomat ed alle necessità dei figli deve provvedere in egual misura anche la madre. Giustamente i giudici della Suprema Corte hanno affermato che il contributo economico per i figli deve sempre rispettare il principio di proporzionalità rispetto alle reali capacità economiche dei genitori, anche nel caso in cui sia il padre ad aver cambiato lavoro scegliendo un impiego più stabile ma meno redditizio».
Nelle stesse ore è stato diffusa dallo Studio Legale dell’avvocato Angelo Pisani l’istanza rivolta a numerose ed importanti amministrazioni comunali italiane per poter affiggere nelle strade cittadine manifesti del 1523.it, analogamente a quelli del 1522.it, «dal momento che – si legge nel documento – per il servizio 1522 in favore della tutela dei diritti delle donne, gestito da associazioni “rosa”, viene garantita ampia visibilità e rilasciata ogni tipo di autorizzazione per la promozione e l’affissione delle iniziative».
«Aspettiamo risposte tempestive specie dai Comuni di Napoli, Roma e Milano ma se non arriveranno – avverte Pisani – ricorreremo in tutte le sedi arrivando, qualora necessario, fino alla CEDU».