1523.it - Per tutti i “negazionisti”: a Firenze le potenti artefici del femminismo estremo espellono dalla Rete le donne di Artemisia, “colpevoli” di aver ammesso gli uomini nella loro compagine. E stanotte, ad Arzano (NA) ennesima aggressione ai danni di un uomo da parte della compagna. Partiamo dal caso di Firenze.
FEMMINISMO ESTREMO / IL CASO ARTEMISIA
«Tutta la mia solidarietà alle vittime del femminismo estremo». Con queste parole l’avvocato Angelo Pisani, fondatore del Servizio Antiviolenza Nazionale 1523.it aperto a tutti, commenta l’espulsione dalla Rete delle Donne della storica compagine fiorentina Artemisia, punita sol perché ha deciso di ammettere tra le sue fila anche gli uomini. Ma ecco la notizia, tratta dal Corriere Fiorentino.
Si occupa da 35 anni di violenza sulle donne, l’associazione fiorentina Artemisia (nella foto, tratta dal Corriere Fiorentino) che è stata esclusa dalla rete nazionale D.i.R.e. (Donne in rete contro la violenza) perché “rea” di aver consentito anche agli uomini di iscriversi. I sette uomini attualmente iscritti, ammessi nell’ultimo anno, si occupano prevalentemente di sensibilizzazione sul tema. «Un’apertura quanto mai salvifica – commenta Pisani – perché rimuove paletti ideologici e favorisce la consapevolezza maschile».
La dichiarazione di Pisani fa eco a quella della presidente di Artemisia Elena Baragli, che ribadisce la scelta di aprire anche agli uomini come una decisione «maturata nel tempo e molto convinta». La volontà di inserire nel proprio staff anche uomini «nasce dal riconoscimento di un protagonismo: alcuni di questi uomini sono persone attive, al nostro fianco, da molto tempo, compagni di strada e professionisti che, attraverso la loro esperienza, il loro impegno e le loro prese di posizione, contribuiscono alla causa del contrasto alla violenza. Sono uomini che abbiamo voluto far emergere, distinguendoli da quelli che agiscono violenza: non tutti gli uomini, ovviamente, sono maltrattanti. Abbiamo voluto riconoscere il valore di chi è un nostro compagno di strada».
Lo strappo all’interno dei movimenti che si occupano di violenza sulle donne ha acceso un aspro dibattito, anche perché impedirà ad Artemisia di godere di quei benefici previsti dalla rete nazionale, tra cui contributi economici, percorsi di formazione, campagne di sensibilizzazione.
«Questi – ribadisce Pisani – sono solo alcuni fra i tanti “danni collaterali” del femminismo estremo, che produce consistenti finanziamenti dello Stato, ai quali certe reti associative non intendono rinunciare, anche se ciò significa espellere le compagini più lungimiranti e sensibili, qual è Artemisia, cui va tutta la nostra solidarietà».
L’AGGRESSIONE DI STANOTTE AD ARZANO
Due coltellate, un morso al collo, poi lancio di un mobile e di una bottiglia. 47enne aggredisce il compagno. Arrestata dai Carabinieri.
A tutti e tutte coloro che ancora mistificano o lucrano sulla favoletta che a subire violenza siano solo le donne, il Servizio Antiviolenza Nazionale 1523.it propone l’ennesimo crimine accertato poche ore fa ad Arzano, in provincia di Napoli. «Ad ulteriore dimostrazione – dichiara l’avvocato Angelo Pisani - del nostro motto fondatore: la violenza non ha sesso e va contrastata, va prevenuta in ogni sua forma».
La notizia arriva stamattina dalla Sala Stampa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli.
Prima due coltellate al fianco, poi un morso sulla spalla. Per finire il lancio di un mobiletto del salone e di una bottiglia di vetro.
E’ il racconto dell’aggressione subita da un uomo di Arzano.
L’uomo è ai domiciliari, la compagna 47enne condivide con lui quelle quattro mura. La miccia che avvia le ostilità non è ancora chiara.
Discutono animatamente, le loro voci si sentono chiaramente in tutto il rione.
Lei afferra un coltello da cucina dal cassetto della dispensa e gli sferra due colpi al fianco.
Lui riesce a scansarsi prima che la lama penetri in profondità. Nulla di grave, le ferite rimangono superficiali.
Il coltello cade a terra, la 47enne si lancia contro il compagno e lo morde tra spalla e collo.
Mentre lui osserva il calco dei denti tatuato sulla sua pelle, la donna afferra una piccola cassettiera e gliela tira.
Poi è il turno di una bottiglia di vetro. Anche quella finisce nel verbale di sequestro come corpo del reato.
Qualcuno compone il 112 e i carabinieri della tenenza di Arzano arrivano in pochi istanti.
La 47enne finisce in manette per maltrattamenti e percosse. E’ ora in carcere.
La vittima, invece, verrà medicata sul posto da un’ambulanza.


