Oggi alle 15,00 nella Villa Comunale di Scampia manifestazione anti cocaina ma ne occorre subito una, cento vere ogni giorno, a favore della normalità e della manutenzione, una rivoluzione vera e non annunciata.
Orgoglioso di essere il presidente dei cittadini della ottava municipalità, oggi , nella villa comunale della nuova Scampia dove grazie alle forze dell’ordine e alla magistratura non esistono più le piazze di droga e o cancelli della camorra per tanti anni tollerati dalla malapolitica e dal degrado, daremo una grande esempio di legalità e civiltà , dicendo però basta alle strumentalizzazioni e sì alla rivoluzione quella per la normalità.
Qualunque iniziativa che ci mette di fronte al dramma della droga, la devastazione sociale che produce questa peste, del secolo precedente e di quello attuale, è benvenuta.
La lotta alla droga la si deve fare per togliere risorse ai camorristi, ai narcotrafficanti, senza colori, ma anche, e io direi soprattutto, per salvare i giovani che finiscono in questa spirale che li porta alla morte civile e fisica.
Non sto a fare sociologia spicciola, la lascio a chi la fa benissimo e magari si nutre di chiacchiere su questo drammatico problema.
Da Napoli, da Scampia, quartiere che certa stampa e certo giornalismo un po’ interessatamente distratto, ha sempre descritto come luogo esclusivo di mafia, enclave del narcotraffico, territorio dove la camorra impera, mi sento di dire che i camorristi, quei pochi camorristi che uccidono e fanno affari con la droga e tengono in scacco la stragrande maggioranza di persone perbene che vivono a Scampia, continueranno a fare il bello e il cattivo tempo fino a quando le istituzioni pubbliche, lo Stato, cioè noi, continuiamo con queste iniziative spot, spesso anche poco utili.
A Scampia lo Stato lo si vede per strada con le forze dell’ordine, con la magistratura che prova a recidere tutti i giorni la malapianta della camorra. Ma dopo la repressione che c’è ed è efficace, dovrebbe esserci lo Stato con tutte le sue articolazioni.
Dovremmo esserci noi. Ad assicurare strade pulite, aree verdi pulite, attrezzature sportive funzionanti, scuole aperte, sostegno ad associazioni che fanno volontariato sul territorio. Ecco, dove siamo noi? Che cosa facciamo noi? Che cosa rappresentiamo noi in questo quartiere come in altri della cosiddetta periferia di Napoli? Vi invito a riflettere su questo. Bisogna smetterla di annunciare rivoluzioni a Scampia, delibere per risolvere ogni problema e farle seguire da lunghi silenzi. Così la gente perbene coglie la scarsa serietà delle istituzioni e di chi fa questi proclami. Noi dobbiamo fare. Dobbiamo trovare le risorse per fare a Scampia come altrove il minimo essenziale per la gente che ci risiede. Se così non è, non si è credibili. Se non siamo credibili c’è chi pensa, e succede, che la camorra e i camorristi sono meglio dello Stato. E se anche una sola persona pensa questo, abbiamo fallito. Queste pur interessanti manifestazioni, su cui avrei mille cose da dire per spese e finalità, possono apparire poco utili. Sarebbe bello, e questo lo dico a me stesso e a chiunque altro volesse fare qualcosa per Scampia, di fare sì manifestazioni contro la camorra, contro i camorristi, contro il traffico di droga… ma sarebbe bellissimo che usassimo molte di queste risorse per manifestazioni e magari non per consentire passerelle a questo o quel politico di turno, sarebbe bello usassimo queste risorse per aggiustare il tetto della scuola X, mettere il cancello alla scuola Y, aggiustare i campetti alla tal’altra scuola e via discorrendo…
E infine, ma non per ultimo, consentitemi di dire che non è intelligente, non è corretto e non è serio arrivare a Scampia, organizzare manifestazioni dimenticandosi di indicare sulle locandine e progetto il municipio e poi come tardiva pezza a colori invitare il presidente della Municipalità e dunque di fatto dimenticandosi di invitare il quartiere, perché piaccia o no, la gente di Scampia mi ha votato e lo ha fatto proprio come segno di discontinuità rispetto a certa politica del passato…
E questo lo dico oggi, l’ho detto ieri a chi veniva qui a girare film e lo dirò domani a quanti non conoscono Scampia ma a usano, ne sfruttano il dolore e ne aggravano la malattia piuttosto che curarla. Scampia ha bisogno di positività. Raccontiamo la camorra, denunciamola, ma Scampia non è solo Gomorra… E’ un quartiere che vuole tornare a vivere… ha diritto alla normalità e non alle promesse di rivoluzione demagogica.
Angelo Pisani