«Roberto Saviano afferma: spero di esser smentito. Lo accontento. Se una volta tanto accetta il mio invito ad un confronto pubblico e leale, lo smentisco io e gli spiego anche altro su Scampia». L’invito arriva dal presidente dell’Ottava Municipalità, avvocato Angelo Pisani, dopo i numerosi interventi di Saviano sui social networg a proposito della messa in onda su Rai 3 del film “Gomorra”, che tante polemiche aveva scatenato già lo scondo anno quando a mandarlo in onda era stata Sky, con un’audience quindi decisamente più ridotto e di target meno popolare.«I tweet e i post dell’autore di Gomorra – aggiunge Pisani – sono un’opera di palese travisamento della realtà e rappresentano l’ennesimo attacco gratuito e strumentale non alla camorra, ma a chi cerca ogni giorno e per strada, in mezzo alla gente, di far emergere le tante potenzialità di un’area finora sfruttata sempre solo in negativo». «Sarebbe del tutto sterile – sottolinea l’avvocato – una replica a quella che è nient’altro che una provocazione, una trovata pubblicitaria di Saviano. Per questo, ancora una volta lo invito su questi temi ad un confronto pubblico leale e trasparente, da cui sono certo che ne uscirebbe sconfitto».
«Non mi sono mai sognato - precisa Pisani – di attaccare la denuncia impietosa di Saviano contro la camorra, ma critico le operazioni di “marketing” connesse alle sue denunce e le ricadute dannose per il nostro territorio, deleterie per la fiducia che i nostri giovani possono ancora avere verso il loro futuro. A Saviano chiedo uno sguardo complessivo sulla nostra realtà, per come è davvero oggi. Intendiamoci – aggiunge l’avvocato – non è certo un reato lucrare dal proprio lavoro, ma a mio parere è moralmente ingiusto “promuoverlo”, o ancor meglio “venderlo”, quale “unica possibile soluzione” dei problemi di una società che resta comunque solo massacrata e non salvata, anche grazie ad una malapolitica non scalfita né denudata dai romanzi, e troppo spesso complice della camorra».
«Oggi – conclude l’avvocato Pisani – non più solo Scampia, ma tutta la città di Napoli deve ringraziare Saviano per essere diventata famosa nel mondo solo con la sua “etichetta” di camorra e di degrado sociale che resterà indelebile. Quanto al resto, comunico a Roberto Saviano che non appartengono al mio modo di far politica i manifesti contenenti frasi ingiuriose. Rivendico invece il gioco di parole “SCAMPIAmoci da Saviano”, ma solo per le diverse visioni di intendere e combattere la camorra: lui colpendo unicamente i clan, noi denunciando ogni giorno, senza mai stancarci, la politica collusa che si alimenta con i voti dei criminali e con il sangue della povera gente».