Scampia reclama aria pulita per i suoi cittadini, che tutti i giorni respirano le venefiche esalazioni di bracieri e roghi tossici dei Campi Rom, con palesi omissioni delle autorità centrali, da sempre sorde e cieche. Perché qui c’è una terra dei fuochi in funzione acca 24, un cielo invaso da esalazioni tossiche, peggio che nel triangolo della morte. Solo che, a livello dei media nazionali, non ne parla nessuno.
Il panorama di Scampia, area nord di Napoli, mostra uno skyline da catastrofe ambientale, punteggiato dai fumi neri che salgono dall’accampamento Rom, insediato proprio sullo strategico raccordo dell’Asse mediano, l’arteria a scorrimento veloce che doveva connettere il quartiere col resto del mondo. E che tuttora resta inesorabilmente ostruita.
L’escalation del rischio ambientale derivante dai materiali inquinanti arsi nei bracieri dell’accampamento nomade, o nelle improvvisate canne fumarie: questo uno fra i temi centrali del veemente intervento tenuto dal presidente della Municipalità, Angelo Pisani, in occasione dell’affollato incontro pubblico di pochi giorni fa all’Auditorium di Scampia, dove i cittadini hanno chiesto a gran voce interventi urgenti per arrestare l’impennata di mortalità da tumori che si registra nel quartiere.
«Ci troviamo di fronte ad amministrazioni centrali che tuttora considerano Scampia come il luogo della discarica cittadina, e lo dimostrano con l’infausto progetto, da noi fermamente contrastato perché imposto e non condiviso, di installare proprio qui un altro sito di compostaggio. Perciò – sottolinea Pisani – c’è poco da meravigliarsi se nessuno presta attenzione a questa “terra dei fuochi”, che brucia in pieno territorio urbano. Forse, per l’amministrazione comunale, anche questo è un effetto della marginalizzazione spinta cui si era inteso avviare i nostri quartieri. Ma noi non lo permetteremo».
«Ai ministri della Salute e dell’Ambiente – continua il presidente della Municipalità – diciamo che la Terra dei fuochi non è solo quella tradizionalmente intesa nel territorio provinciale, bensì un’intera, popolosa Municipalità di Napoli, la nostra, dove nonostante gli sforzi di noi rappresentanti dello Stato, e gli encomiabili progressi di una cittadinanza che in fatto di civiltà non è seconda a nessuno, si respirano i miasmi derivanti da enormi, superaffollati accampamenti Rom, privi perfino dei più elementari servizi igienici e fonte permanente di roghi tossici, che stanno paurosamente avvelenando la nostra popolazione».
«Chiediamo – aggiunge il presidente Pisani rivolto ai ministri Lorenzin e Galletti – che si dispongano screening sull’escalation del cancro da rifiuti e roghi tossici anche nel territorio della nostra Municipalità, come atti dovuti rispetto all’allarme già lanciato in tal senso dalla locale Asl».
«Noi – conclude Pisani – a differenza di quanto fanno altre autorità locali, non siamo abituati a girare la testa dall’altra parte quando si tratta di difendere con ogni mezzo la vita, la dignità e la salute dei nostri concittadini».
Infine l’annuncio: «Rivolgiamo un preciso invito ai due ministri, cui inoltriamo anche la allarmante relazione della Asl, chiedendo per il nostro territorio interventi di bonifica e risanamento, non meno urgenti rispetto a quelli disposti nella Terra dei fuochi tradizionalmente intesa».