Pisani: “Primarie di idee e di rappresentanza anche nel centro-destra per ricompattare l’area moderata e salvare i valori, andando oltre le vecchie logiche, e per lanciare una forte opposizione allo stato comatoso della politica locale, partendo da cultura, storia e legalità”
Nel terremoto politico-amministrativo scatenato dal caso di Vincenzo De Luca, a giudicare dalle cronache sembra che l’unica vera opposizione rimasta in Campania sia rappresentata dall’arrembante Movimento 5 Stelle, come se il centro-destra e i valori cattolici e nazionali, in questa regione, fossero ormai spariti o avessero abdicato completamente al loro ruolo.
Se infatti nei territori del Nord e anche in talune aree del centro, a risuonare nell’area cosiddetta moderata si sente quasi esclusivamente la voce di Matteo Salvini, e se a livello nazionale tra la gente compare solo la leader di un piccolo partito, come Giorgia Meloni, da Roma in giù il silenzio del centro-destra si fa di giorno in giorno più assordante, con grande smarrimento e rassegnazione di tutti, soprattutto dei giovani, privi di buoni esempi.
L’annunciato ritorno sulla scena politica di Silvio Berlusconi, che potrebbe indiscutibilmente segnare una fase di netta ripresa nel gradimento popolare, anche in termini di consensi, così come già avvenuto in passato, non trova però al Sud uomini e donne in grado di raccogliere e rilanciare la sfida per riunire le fila dei moderati ed attuare politiche di netta opposizione alla deriva istituzionale, sociale ed amministrativa che vivono regioni come la Campania, anche per il caso De Luca, arrivato al punto da minare alle fondamenta la credibilità delle stesse istituzioni democratiche locali, oltre che prova del fallimento dei sistemi sanità, giustizia e politica/società.
E’ evidente che dopo diaspore tanto distruttive quanto autoreferenziali – in primis quella dei fittiani e dei verdiniani – il vertice nazionale di Forza Italia debba adottare straordinarie cautele nell’assegnare fiducia ai suoi rappresentanti delle regioni meridionali. Così come abbastanza chiaro appare il profilo non elevatissimo di molti fra questi esponenti, anche se investiti di cariche rappresentative, perché troppo spesso lontani dalle logiche dei cittadini liberi. E sta proprio qui, a mio giudizio, uno dei punti di maggiore debolezza del centrodestra campano: nella incapacità della ‘classe dirigente’ locale di andare oltre le vetuste logiche di appartenenza, sempre pronte a sbarrar la strada ad ogni ipotesi di rinnovamento delle persone e delle idee che non nasca attraverso compromessi, o dalla discendenza diretta, anche anagrafica, da presunti leader del passato, o che non maturi, comunque, in ambito familistico-clientelare.
Questo spiega la lontananza dei giovani, spiega il disorientamento delle forze politiche moderate della Campania in occasione delle recenti tornate elettorali e, soprattutto, nell’imminenza delle amministrative di primavera 2016, quando pare che non esista altra possibilità se non quella di ricorrere o solo al contendente di cinque anni fa Gianni Lettieri (peraltro unica figura che ha condotto una minima opposizione a de Magistris in Consiglio comunale), oppure all’ex ministro Mara Carfagna, che cautelativamente non intende lasciare Montecitorio per calarsi in un contesto politico angusto come quello qui appena delineato.
Oscurata dalla cortina di informazioni che alcuni cosiddetti ‘big’ locali del centrodestra inviano ai vertici nazionali, esiste invece in Campania una giovane generazione potenzialmente idonea, una leva di figure politiche slegate da logiche correntizie o familistiche, che in taluni casi svolgono il proprio compito a livello istituzionale senza clamori e applausi, riscuotendo il consenso delle popolazioni servite e portando avanti con profonda convinzione i valori del centrodestra e del Paese.
Sarebbe il momento di rompere gli indugi e dare voce a questa nuova classe politica, chiamandola a cimentarsi e a confrontarsi con i cittadini attraverso lo strumento principale degli assetti democratici: le elezioni primarie. Primarie delle idee, primarie dei rappresentanti che saranno chiamati a tutelare e organizzare il futuro.
Sarà il modo principale per riaprire il necessario dibattito interno ma, sopra ogni cosa, sarà il modo per restituire la parola alla gente, andando oltre ogni asfittico apparato gerarchico di partito e ricompattando le fila dell’area moderata nel segno della autentica democrazia, così come chiedono le ragioni fondanti di partiti da sempre alfieri della libertà e dei diritti, quale è stato, e potrà tornare ad essere, anche con altri simboli e organizzazione, Forza Italia.
Angelo Pisani
Presidente Municipalità Napoli Nord
Eletto da indipendente con Forza Italia nel 2011