M. ha solo tredici anni ed occhi azzurri come il mare. Occhi sgomenti, segnati dal dolore. E’ poco più di una bambina. E la terribile esperienza tante, troppe volte vissuta nel suo quartiere, il Parco Verde di Caivano, non la dimenticherà mai più. Ha trovato la forza di raccontarla, qualche giorno fa, solo ai medici dello Sportello Antiviolenza di Napoli, Ospedale San Paolo.
Gli orchi del famigerato Parco della Vergogna, com’è stato ribattezzato quel luogo dopo i crimini a catena commessi ai danni di bambini, hanno colpito anche lei, la tredicenne di etnia Rom che ora è stata curata e condotta in un luogo protetto di accoglienza.
Mi hanno violentata più volte, ha raccontato M., qualcuno tra loro filmava le scene col cellulare. E poi botte e minacce: non parlare con nessuno altrimenti fai una brutta fine. E lei rabbrividiva, tremava, taceva e stava male, male da morire. Ai medici ha mostrato le ferite di un corpo martoriato dagli aguzzini, tutti suoi coetanei. Una baby gang di età compresa fra i 13 e i 15 anni. L’incubo, durato alcuni mesi, era cominciato nel marzo scorso, quando due ragazzini la presero a bordo di uno scooter. E da allora non l’avevano lasciata più. Fino a quando con il supporto degli assistenti sociali la piccola ha trovato il coraggio per sfuggire al suo inferno.
Ricordiamo che solo poche settimane fa, lo scorso 17 novembre, la Procura di Napoli Nord ha arrestato due coniugi residenti nel Parco Verde, accusati di violenza sessuale aggravata nei confronti della loro figlia di tre anni. L’inchiesta aveva preso l’avvio dal caso di Fortuna Loffredo, la bimba morta volando giù da un palazzone di quel Parco il 24 giugno 2014. Fin dalle prime indagini, che avevano già fatto emergere un giro di pedofili, il difensore dei nonni di Fortuna, l’avvocato Angelo Pisani, aveva invocato l’adozione di «misure adeguate a protezione dei bambini di Caivano e di tutta Napoli Nord per fermare questo scempio».
«Tante, troppe volte – s’indigna oggi Pisani, alla luce dell’ennesimo calvario che ha colpito la tredicenne – ho chiesto inutilmente che venisse dichiarato lo stato di calamità criminale sui minori e l’intervento delle istituzioni a tutela dei valori fondamentali. Invece persistono orrori e degrado nell’indifferenza della politica e di chi avrebbe il dovere di intervenire».