
IL DECRETO – Ecco perché il decreto Liberalizzazioni tentava di attenuare questa sproporzione geografica (a Napoli la tariffa media Rc Auto è tre volte superiore a chi risiede a Milano, mette nero su bianco il portale Supermoney) all’articolo 32. Il testo licenziato dal governo diceva così: «Per le classi di massimo sconto, a parità di condizioni soggettive e oggettive, ciascuna delle compagnie di assicurazione deve praticare identiche offerte». La norma era stata accolta con favore anche dalle associazioni dei consumatori, soprattutto presupponeva il sospiro di sollievo della gran parte dei residenti nelle regioni meridionali (guidatori virtuosi e onesti) che pagavano il conto per colpa anche di chi truffa le compagnie, utilizzando i rimborsi della Rc Auto come un autentico ammortizzatore sociale.
IL DIETROFRONT – Ma chi si attendeva l’applicazione delle stesse tariffe su tutto il territorio nazionale ora dovrà ricredersi. Una nota del Ministero dello Sviluppo Economico ha chiarito che escludere il parametro della territorialità nell’analisi del rischio sarebbe in contrasto «con il principio di libertà tariffaria sancito dalla normativa europea». Un’analisi che – pur corretta da un punto di vista commerciale per le compagnie assicurative – rischia di tradursi in un’autentica sperequazione dettata da dove si nasce o si risiede. Dice Andrea Manfredi, amministratore delegato di Supermoney (portale comparatore di polizze auto) che tutto ciò presenta i connotati di uno «schiaffo sociale».