
I COMPARTI – I settori che a marzo presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,9%), chimiche, comparto di gomma, plastica e lavorazioni minerali non metalliferi e quello delle telecomunicazioni (2,7% per tutti i comparti). Si registrano, invece, variazioni nulle nell’agricoltura, nel credito e assicurazione e in tutti i comparti appartenenti alla pubblica amministrazione.
RINNOVI – L’Istat ha sottolineato anche che un lavoratore dipendente su tre è in attesa del rinnovo del contratto di lavoro. La quota dei dipendenti in attesa è precisamente del 32,6% nel totale dell’economia. Nel settore privato, la percentuale scende al 12,3% (circa 1 lavoratore su 6). L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è, in media, di 27 mesi tanto nel totale che nell’insieme dei settori privati.
CGIL – «I lavoratori pubblici sono al quarto anno di blocco contrattuale – ha detto il numero uno della Cgil Susanna Camusso – l’Istat conferma quello che la Cgil dice da tempo, ovvero che la condizione di reddito dei lavoratori continua a peggiorare e i contratti del lavoro privato si rinnovano con grande difficoltà».