Dal Mattino di oggi, sabato 21 maggio -
L’omicidio di Fortuna Loffredo e la rete dei pedofili del parco Verde: non si è spenta l’eco dell’incidente probatorio e si apre un altro fronte. L’avvocato Angelo Pisani, legale del padre di «Chicca», Pietro Loffredo, ha annunciato che chiederà la riesumazione del corpo della piccola con chiari obiettivi: verificare l’impatto della caduta sulle ossa, cercare tracce di Dna sotto le unghie ed eventuali tracce di liquido biologico sul corpo, infine un nuovo esame tossicologico per capire fino in fondo se è stato usato narcotico o altro medicinale per stordire la bambina.
Quest’ultima richiesta perché durante gli interrogatori di mercoledì e giovedì una delle bambine interrogate ha detto di avere visto Fortuna mezza addormentata, stordita. Nel corso degli interrogatori nell’aula-asilo del Tribunale di Napoli Nord Aversa, le tre figlie di Marianna Fabozzi hanno raccontato non solo l’orrore degli abusi subiti da Raimondo Caputo detto «Tito», mentre la bambina più grande, e la più attesa, ha confermato che a uccidere Chicca è stato il convivente della mamma. È così che dagli avvocati della parte civile (i familiari della vittima) è arrivata la clamorosa richiesta: esumare il corpo e far analizzare gli indumenti e la biancheria intima che Fortuna Loffredo indossava quella tragica mattina del 24 giugno nel 2014.A sua volta, Salvatore Di Mezza, l’avvocato difensore di Raimondo Caputo (accusato di omicidio) e di Marianna Fabozzi (concorso in abusi sessuali subite dalle figlie) preannuncia «deflagranti» novità che sarebbero emerse nel corso di investigazioni. I soli a essere tranquilli sono il procuratore aggiunto Domenico Airoma e il pubblico ministero Claudia Meoni, che per i risultati definiti eccellenti dell’incidente probatorio si preparano alla richiesta di rinvio a giudizio per Raimondo Caputo, e allo stralcio dal processo per circa una ventina di indagati, tutti residenti nell’isolato 3 delle palazzine popolari Iacp del Parco Verde, che saranno giudicati per false dichiarazioni al pubblico ministero.