Orrori al Parco Verde di Caivano – Sarà interrogata in queste ore Marianna Fabozzi per la morte del figlio Antonio, tre anni – Pisani: Una pista da noi indicata fin dal primo momento, analogamente a quanto avevamo intuito anche per Fortuna Loffredo
Sarà ri-interrogata Marianna Fabozzi (nella foto), madre del piccolo Antonio Giglio e compagna di Raimondo Caputo, in carcere per l’uccisione di Fortuna Loffredo. Fabozzi ora deve rispondere della morte – che per l’avvocato Angelo Pisani non può classificarsi come accidentale – del piccolo Antonio, tre anni, lanciato dalla casa della madre di Fabozzi al Parco Verde, un anno prima che lo stesso atroce destino toccasse alla piccola Chicca.
Fin dal primo momento gli avvocati Angelo e Sergio Pisani, che assistono i familiari di Fortuna e il padre e i nonni di Antonio, avevano indicato questa pista agli inquirenti, anche sulla base delle prime testimonianze video e delle indagini difensive raccolte nelle ore successive all’omicidio di Fortuna.
«Da subito, attraverso gli elementi raccolti con le indagini difensive, e a mezzo di rigorose istanze istruttorie, abbiamo chiesto alla Procura di approfondire questa ipotesi investigativa a carico di Marianna Fabozzi e di chi ha coperto tutto ciò, cioè fin da quando cominciammo a fare emergere, già nei primi giorni, che quella di Fortuna non era stata una caduta accidentale, come invece si era fatta passare anche quella del povero Antonio», dichiara l’avvocato Angelo Pisani.
«Siamo soddisfatti per la svolta impressa alle indagini, che assumono oggi nuovo slancio, portando alla luce il fosco scenario da noi delineato, nel quale il movente va ricercato certamente nella follia criminale, ma anche nell’ignoranza e nella totale assenza di valori morali e civili che alligna in tutti i territori dove lo Stato è assente. Aspettiamo fiduciosi – conclude Pisani – gli sviluppi che emergeranno dall’interrogatorio, anche perché con la morte di questi piccoli angeli innocenti si è aperto uno squarcio su una storia di degrado umano e violenza che è orribile ed ancora molto oscura».