Una magica serata quella di ieri a Scario, dove è stato presentato il libro di Angelo Pisani “Luci a Scampia”. Qui il reportage fotografico e la recensione di Nadia Fiore.
Scampia prima e dopo Angelo Pisani: l’attacco si presta alla sfida sul campo insita in “Luci a Scampia”. L’ultimo sforzo letterario del noto avvocato napoletano che mette insieme nero su bianco, creatività e passione, orgoglio ed esperienza professionale. Proprio per raccontare i cinque anni vissuti a partire dal 2011, alla presidenza dell’ottava municipalità di Napoli. Che raggruppa oltre la stessa Scampia, Piscinola Marianella e Chiaiano.
E così tra la natura del saggio e la scorrevolezza del romanzo, il discorso si articola attraverso ventiquattro precisi focus di indagine: in una sorta di amarcord tutto speciale. Che per dirla alla Pisani “ inizia del cuore della questione. Dalla gente del posto. Ascolto e ricognizione”.
Un’operazione trasversale che si traduce in un modo preciso di fare politica: intesa sopratutto come presenza concreta delle istituzioni sul territorio a sostegno dei cittadini. Una presenza quindi, che si fonda su un’altrettanto precisa percezione dello Stato in tutte le sue espressioni istituzionali.
Ed è questo il punto, dalle parole ai fatti: è il caso del primo sportello anticamorra dell’ottava municipalità. E dell’Osservatorio per la legalità che si è avvalso di personalità di spicco come l’ex procuratore capo di Napoli Giandomenico Lepore.
Segnali concreti che sulla base di risorse e capacità da utilizzare al meglio, mirano a produrre risposte sociali altrettanto concrete. Ben al di là di immagini stereotipate o luoghi comuni da utilizzare come scudo dell’inefficienza e dell’abbandono delle municipalità che si sono succedute nel tempo: la riqualificazione socio-economica dell’area passa attraverso per questa inossidabile volontà di rinnovamento.
Ed e’ il caso in quel capitolo ad hoc dedicato ai “dieci comandamenti per Scampia” in cui si legge della bonifica e riqualificazione delle aree occupate abusivamente dai tre campi Rom, per arrivare allo sviluppo dell’aerea agricola di Chiaiano con la conseguente chiusura della discarica.
Ed è cosi’ che in tema di bilanci la parola passa al lettore. Proprio perché Scampia o meglio la “Nuova Scampia” è una questione aperta. E Angelo Pisani non ha intenzione di spegnere le luci.