9 LUGLIO 2025 – L’avvocato Angelo Pisani ha deciso di donare una copia del suo libro «L’altra violenza…» ai parlamentari della Commissione d’inchiesta sul Femminicidio e la violenza di genere – Cecilia D’Elia, Sara Ferrari, Antonella Forattini, Valentina Ghio e Filippo Sensi – esponenti dem come Valeria Valente e Stefano Bonaccini, nonché a figure del mondo dell’informazione e dell’opinione pubblica come Lorenzo Tosa e Stefano Bonaccini, a coloro che non hanno ancora capito che “la violenza non ha sesso”.
Una scelta motivata dalla volontà di aprire un dialogo civile e di sensibilizzare su un punto fondamentale per il benessere soprattutto dei più giovani: la violenza non ha genere sessuale e deve essere condannata sempre e ovunque, senza distinzioni ideologiche.
Un libro scomodo, per chi vuole non ascoltare e ha altri interessi, ma scritto per raccontare storie vere e ricordare la Costituzione, dedicato alle vittime di violenza senza pregiudizi e discriminazioni.
Il volume, dal titolo “L’altra violenza… Se questo è (ancora) un uomo”, affronta una realtà spesso ignorata: quella degli uomini vittime di violenze fisiche , psicologiche, economiche, sociali e giudiziarie, oltre che di discriminazione e speculazione, padri allontanati, figli privati di affetto e verità, uomini la cui sofferenza rimane senza voce.
Pisani scrive di pregiudizi culturali e storture giudiziarie che colpiscono chi, per ruolo o per genere, non rientra nelle narrative prevalenti. «La dignità non ha genere e la giustizia, se non è per tutti, non è giustizia» afferma l’autore, che con questo gesto intende rompere il silenzio ed offrire un punto di vista spesso ignorato.
La replica alla senatrice Valente
L’iniziativa di Pisani arriva in risposta alle dichiarazioni della senatrice Valeria Valente (PD), che ha recentemente criticato i manifesti del 1523.it e l’apertura di uno sportello per uomini maltrattati nel web come nel VI Municipio di Roma. Lo ha definito:
«Un attacco a tutto l’impegno che viene portato avanti per sconfiggere la cultura patriarcale che è la matrice della violenza maschile sulle donne. Un attacco ai centri antiviolenza e alle operatrici […]. Un attacco soprattutto alle donne. Tutte».
La senatrice ha proseguito affermando che iniziative come quella romana alimentano una visione distorta:
«Che esiste solo una violenza neutra e che non esiste una violenza specifica e diversa, che è quella agita dagli uomini nei confronti delle donne […]. A questa domanda rispondiamo di sì, questo tipo di violenza fondata sulla cultura del possesso e del controllo deve essere chiamata con il suo vero e unico nome: violenza maschile contro le donne».
L’attacco denunciato e l’esposto in Procura
Valente ha anche parlato pubblicamente di un «attacco» nei suoi confronti, e il gruppo PD in Commissione ha commentato con fermezza: «Con un’intimidazione nei confronti della senatrice Valeria Valente, qualcuno intende negare quanto abbiamo imparato sulla nostra pelle […]. Ogni cammino di emancipazione porta, purtroppo, a resistenze […]. Ma questa forza di liberazione non può essere bloccata».
L’episodio a cui si riferiscono è un esposto presentato contro Valente alla Procura della Repubblica di Napoli, in seguito al post in cui aveva espresso le sue critiche allo sportello per uomini maltrattati e ai manifesti apparsi a Napoli con la scritta: “Ma la violenza ha sempre lo stesso sesso?”. L’esposto ipotizza reati come istigazione all’odio o alla discriminazione.
Una risposta con le parole, non con l’odio
Pisani, che ricorda «ho sempre difeso e tutelato le donne, come le bambine di Caivano, ha scelto di non entrare nella polemica verbale», si dissocia da qualsiasi presunto attacco alla Valente e si dichiara vittima di un chiaro esempio di violenza politica e manipolazione, ma risponde con un gesto concreto e pacato: inviare il suo libro a chi ritiene fondamentale che legga, prima di giudicare, per un confronto civile. Una chiamata alla riflessione, non alla contrapposizione. Secondo l’autore, riconoscere la violenza contro gli uomini non significa negare quella contro le donne, ma denunciare una lacuna del sistema che, se ignorata, mina l’equità e la credibilità della giustizia. Con questo dono, Pisani riafferma un principio semplice quanto potente: la violenza va condannata sempre, a prescindere dal sesso di chi la subisce o la infligge. E la giustizia, per essere tale, deve saper ascoltare tutti.
«La Valente, con i suoi sostenitori – conclude Angelo Pisani – continua a cavalcare una corrente mediatica manipolando realmente la comunicazione e lo stato delle cose. La commissione da lei presieduta risponde che il 1522 tutela solo le donne e i loro figli vittime di violenza, non gli uomini. Come mai non si è mai accorta in tutti questi anni di altri numeri e genere di vittime, maschi e minori, che oggi, pur non essendosene mai interessata, inizia a vedere?».
E alla Fondazione Polis, istituita per la difesa delle vittime di criminalità, che oggi ha espresso un messaggio di solidarietà alla senatrice Valente, Pisani rivolge un appello: che siano tutelate tutte le vittime di qualsiasi forma di criminalità, sia se sono femmine, sia se sono maschi.