La Cassazione ha giudicato ammissibile la questione pregiudiziale sollevata dalla CGT di Napoli in merito a Napoli Obiettivo Valore, confermando quanto eccepito dall’avvocato Angelo Pisani di Noiconsumatori .it
26 LUGLIO 2024 – Come avevamo denunciato, i contribuenti avevano ragione e, così come è giusto pagare le tasse, ancora più doveroso è riscuoterle ma bisogna farlo nel totale rispetto delle norme, senza business o scelte arbitrarie ed arroganti, come avviene purtroppo a Napoli in danno dei cittadini
Ora che anche la Cassazione, accogliendo nostre difese, ha dato un primo parere sul pasticcio riscossione targato Comune di Napoli. Adesso, nel rispetto della legge e dei principi di correttezza, trasparenza e buona fede, il Comune di Napoli deve sospendere subito l’invio nuovi atti e relative procedure di riscossione come ipoteche, fermi e pignoramenti e revocare ogni pretesa ed azione esecutiva già azionata prima, anche perché per le procedure non previste dalla legge il comune, oltre a non incassare nulla, dovrà anche pagare i danni e le spese legali, come denunceremo anche alla Corte dei conti per ogni valutazione di competenza su quanto ancora si impone ai contribuenti.
Nonostante la palese irritualità e irregolarità delle procedure di riscossione messe in atto senza freni, anche di fronte alle giuste opposizioni dei contribuenti, la città di Napoli è ancora inondata di nuove pretese di pagamento e minacce di pignoramenti targati “Obiettivo Valore”, che fa a gara con ex Equitalia nelle tasche dei contribuenti.
Dopo la constatazione e denunzia di tutte le palesi irregolarità non c’è stata nessuna tregua, anzi raddoppiano gli attacchi. Ora dopo Gestline/Equitalia torna il terrore degli addebiti/cartelle di tante società private che agiscono senza scrupoli ed anche in violazione della privacy.
Ora che siamo arrivati in Cassazione anche i nuovi sistemi di riscossione dovranno fare i conti con avvocati e commercialisti, che difenderanno anche in estate i diritti di tutti i contribuenti da queste brutte sorprese,per pretendere trasparenza, correttezza, giustizia.
A leggere le cronache e sentire i pianti delle persone, stanno piovendo sulla testa dei napoletani centinaia di migliaia di pretese di pagamenti, tra agenzia riscossione, Obiettivo valore ed altri creditori vari, con prestampati e minacce di azioni esecutive, per la tassa sui rifiuti, imu e violazioni del Codice della Strada, che colpiranno proprio nelle prossime festività estive quasi un contribuente napoletano su due.
Intimazioni di pagamenti criptiche, condite di sanzioni, spese ed interessi, con importi e pretese spesso prescritti e prive di qualsivoglia motivazione, ma ugualmente pregiudizievoli e violenti.
Nelle buste bianche in arrivo sono contenute le comunicazioni di Napoli Obiettivo Valore, ossia semplici prestampati compilati con i dati dei contribuenti che intimano immediato pagamento di somme da capogiro e minacciano atti esecutivi che producono, subito e senza pietà, pignoramenti, blocco di conti e fermi amministrativi.
L’Associazione Noi Consumatori chiede alle istituzioni ed alla politica il rispetto dei fondamentali diritti dei cittadini alla luce delle drammatiche esperienze degli anni passati, per evitare disastri e tragedie annunciate, perché è impossibile per molti far fronte a questa valanga di richieste di pagamenti.
Questa maxi operazione di recupero crediti alla cieca creerà caos e disperazione. oltre che nuova povertà e difficoltà nelle famiglie e nelle piccole imprese.
Negli avvisi, come capitava con le cartelle pazze, ci sono pretese prescritte , importi oggetto di decadenza, crediti per atti non regolarmente notificati, poi ci sono casi di persone a cui è arrivato un avviso di riscossione per la Tari calcolata su una metratura sbagliata nonostante le richieste di autotutela al Comune rimaste lettera morta. Poi ci sono avvisi per multe o tasse già pagate con aggiunta di interessi di mora e sanzioni.
Da poche centinaia di euro nei nuovi avvisi si arriva anche a richieste di quasi 1000 euro. Per non parlare delle società, con soci o aziende coinvolte che stanno ricevendo a pioggia accertamenti riguardo Imu, Tari e contravvenzioni su auto intestate alle ditte stesse o ai leasing.
La vecchia cartella esattoriale è scomparsa e addirittura sarà rimpianta, perché invece di chiarire si confonde ancora di più il contribuente.
Questi nuovi atti di pagamento sembrano una semplice letterina, ma sono peggio di una vecchia cartella esattoriale. E questo genera ulteriore confusione nei contribuenti, che non riescono subito a capire il motivo ed il calcolo della pretesa né a riconoscere il documento che si trovano davanti. Ma devono pagare subito perché ognuno è un atto già esecutivo che ha come conseguenza l’esecuzione forzata per l’esazione immediata del debito, fino al blocco dei conti e al pignoramento.
Lo stesso bollettino che prima era presente e chiaramente individuabile, adesso non si vede se non si scansiona il Qr code del documento. Sono atti così incomprensibili che la maggior parte dei contribuenti, salvo che non siano esperti professionisti o addetti ai lavori, anziché pensare alle vacanze devono correre e sono anche costretti a ricorrere ad avvocati o commercialisti per capire se la pretesa sia dovuta o non sia dovuta.
La legge prevede sessanta giorni per presentare un ricorso alla Commissione tributaria o 20 giorni al Giudice ordinario, secondo la natura del credito, che va scoperto con ricerche a parte, o si può tentare di chiedere un incontro in presenza per spiegare e chiedere chiarimenti agli uffici comunali. Il problema è che i contribuenti, per opporsi e chiedere giustizia, devono pagare altre spese e tasse. Tuttavia, se si vince il ricorso, quelle spese dovrebbero essere rimborsate dopo il giudizio, anche se purtroppo gli uffici della riscossione godono di troppi privilegi e compensazione delle spese di lite, chissà perché.
Di fatto sembra certo che molti contribuenti trascorreranno l’estate a fare i conti con questi addebiti come probabilmente era ”obbiettivo” del Comune di Napoli per quanto riguarda Napoli. Un’estate da dimenticare, se non si sospende ogni discutibile pretesa di pagamento e procedura di esecuzione per la salvezza dei diritti dei cittadini e la serenità delle famiglie, come abbiamo già chiesto al Governo nazionale.