VIOLAZIONI DELLO STATUTO DEL CONTRIBUENTE E ABUSI NELLA RISCOSSIONE TRIBUTARIA: L’AVVOCATO ANGELO PISANI DENUNZIA LA SOCIETÀ NAPOLI OBIETTIVO VALORE S.R.L.
“Chi subisce un abuso non deve tacere. Solo denunciando possiamo fermare chi calpesta i diritti dei cittadini”
16 MARZO 2025 – L’avvocato Angelo Pisani, noto giurista e presidente dell’associazione Noiconsumatori, ha presentato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti, all’ANAC e all’Autorità Garante della Concorrenza, denunciando gravi violazioni di legge, abusi e irregolarità nelle procedure di riscossione coattiva dei tributi da parte della società Napoli Obiettivo Valore S.r.l., concessionaria per il Comune di Napoli, già salvata dalla politica con il decreto Milleproghe, che comunque sarà contestato innanzi alla CEDU.
L’esposto parte da un caso personale, ma punta il dito contro un sistema vessatorio e potenzialmente illegittimo che ha già colpito migliaia e migliaia di contribuenti, spesso per cifre irrisorie, attraverso fermi amministrativi sproporzionati, pignoramenti presso terzi con blocco dei conti correnti ed esclusione dal sistema bancario, mancata trasparenza e frazionamento illegittimo del credito, con danni economici e morali ai cittadini.
«È inaccettabile – afferma l’avvocato Pisani – che per un presunto debito di 51 euro, poi portato a 150 euro, in violazione del principio di proporzionalità previsto per legge e dalla Costituzione, senza alcuna chiara spiegazione degli interessi e delle maggiorazioni, venga bloccato un veicolo e violata la libertà personale nonché il diritto costituzionale di circolazione. Si tratta di un abuso di potere e di uno sfruttamento della giustizia a danno della parte più debole: il cittadino».
Pisani denuncia un’azione sistematica e arbitraria, portata avanti senza rispetto dello Statuto del Contribuente e in violazione dei principi di proporzionalità, buona fede e trasparenza, con evidenti profili anche di danno erariale se la giustizia punisce tali condotte, abuso d’ufficio e potenziale truffa ai danni dei cittadini, vessati senza potersi difendere.
L’iniziativa è accompagnata da un appello pubblico alla politica ed alle istituzioni prima di tutto teso a stabilire per tutte le società di riscossione precisi limiti all’esecuzione di fermi e pignoramenti almeno di 10,000 euro, «così come in passato - ricorda il legale – facemmo stabilire con leggi ad hoc, per porre uno stop alla riscossione medievale e disumana, un limite di 20mila per le ipoteche e di 120mila per i pignoramenti immobiliari». L’appello è rivolto anche a tutte le vittime di procedimenti simili a difendersi tramite le autorità competenti.
«Invitiamo chiunque abbia subito abusi nella riscossione a unirsi alla denuncia e a far valere i propri diritti. Il silenzio rafforza l’ingiustizia. Noi non resteremo in silenzio».
Chiunque ha subito fermi amministrativi, pignoramenti o altre procedure irregolari da parte della società Napoli Obiettivo Valore S.r.l., come da altre società di riscossione che oramai sono il nuovo business sulle tasche e pelle dei contribuenti, può compilare il modulo di adesione e segnalare la situazione.
IL TESTO DELL’ESPOSTO-DENUNCIA
Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli
Alla Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per la Campania
All’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato
All’ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione
E per conoscenza:
Napoli Obiettivo Valore S.r.l.
PEC: [email protected]
Oggetto: Esposto-Denuncia per abuso del diritto, abuso degli strumenti di giustizia e palesi irregolarità per violazione Statuto del contribuente nelle procedure di riscossione da parte della società Napoli Obiettivo Valore S.r.l.
Il sottoscritto Avv. Angelo Pisani, residente in Napoli al Viale Raffaello n. 33, Codice Fiscale PSNNGL71L21F839W, nella sua qualità di cittadino e contribuente, nonché nella sua veste di parte lesa e Founder della associazione Noiconsumatori, con il presente atto intende esporre quanto segue per segnalare, come del resto si evince anche da atti della Commissione Trasparenza del Comune di napoli e rassegna stampa (tra cui Fan Page https://search.app/XWw76DWtJoDRZTw39), molteplici violazioni di legge e condotte illegittime potenzialmente penalmente rilevanti poste in essere dalla società Napoli Obiettivo Valore S.r.l., incaricata della riscossione coattiva dei tributi locali e delle sanzioni amministrative per il Comune di Napoli.
PREMESSO CHE:
1. Come tanti contribuenti, che anche per debiti irrisori hanno subito fermi amministrativi o pignoramenti bancari/presso terzi, in data 10.02.2025, anche il sottoscritto ha ricevuto comunicazione dell’iscrizione di fermo amministrativo sul proprio veicolo targa DV78227, relativo a un presunto debito di euro 51,00 derivante da un verbale di accertamento al Codice della Strada;
2. L’importo totale richiesto con tale comunicazione ammontava a euro 153,22, comprensivo di spese di accertamento e maggiorazioni di legge, con difficile comprensione del maggior addebito e senza alcuna chiara e trasparente specificazione delle modalità di calcolo degli interessi applicati e delle altre voci accessorie, con totale violazione del divieto di frazionamento per moltiplicazione degli addebiti con improcedibilità del fermo e/o pignoramenti PER FRAZIONAMENTO DEL CREDITO.
Il frazionamento del credito, quando non giustificato da un interesse meritevole di tutela, è stato dichiarato illegittimo dalla giurisprudenza in quanto contrario ai principi di buona fede e correttezza contrattuale (Cass. SS.UU. n. 23726/2007; Cass. n. 12523/2019).
In molteplici casi, come nel caso di specie, la società della Riscossione ha frazionato l’azione esecutiva senza alcuna giustificazione, omettendo di rappresentare al debitore l’effettiva entità del suo debito complessivo, con conseguente sviamento della volontà e limitazione della possibilità di difesa.
La società della Riscossione, avendo piena contezza della posizione debitoria complessiva del ricorrente, avrebbe dovuto agire per l’importo totale, evitando di frazionare il credito in più azioni esecutive. Tale condotta appare artificiosa e finalizzata ad aggirare la volontà del debitore, che, se avesse conosciuto l’intero ammontare del debito, avrebbe potuto assumere scelte difensive diverse senza subire singole procedure esecutive .
L’azione frazionata impedisce al debitore di proporre un’opposizione unitaria, obbligandolo a sostenere più spese di contributi unificati e parcelle legali per ciascuna opposizione, in contrasto con il principio di effettività della tutela giurisdizionale (art. 24 Cost.);
Maggiori spese legali, aggravando il diritto di difesa in violazione del principio di parità delle armi;
Un aumento del contenzioso giudiziario senza una reale necessità, in contrasto con il principio di economia processuale.
La Corte di Cassazione ha più volte affermato che il frazionamento delle azioni è vietato quando genera un indebito aggravio per la parte avversa, come nel caso di specie (Cass. n. 26936/2022).
3. VIOLAZIONE DEI PRINCIPI DI PROPORZIONALITÀ E BUONA FEDE DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA;
3. L’iscrizione del fermo amministrativo per un importo originario di soli 51 euro appare manifestamente sproporzionata e abusiva, in violazione del principio di proporzionalità sancito dall’art. 10-ter dello Statuto del Contribuente, il quale impone alla pubblica amministrazione di adottare misure idonee e non eccedenti rispetto allo scopo perseguito;
4. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, con sentenza Lavorgna c. Italia (07.11.2023), ha già condannato l’Italia per misure restrittive sproporzionate, evidenziando l’esigenza di un equilibrio tra l’interesse pubblico e i diritti fondamentali del contribuente;
5. La suddetta società di riscossione non ha mai fornito riscontro alla diffida stragiudiziale inviata dal sottoscritto, come da altre vittime del sistema , in data 25.02.2025, omettendo di revocare il fermo amministrativo pur in presenza di evidenti irregolarità e di una richiesta fondata su principi normativi e giurisprudenziali consolidati;
6. Tale comportamento omissivo e pregiudizievole ha causato un grave danno al sottoscritto, limitandone ingiustamente la libertà di circolazione e causando un pregiudizio economico per l’impossibilità di utilizzare il veicolo per esigenze personali e professionali.
TANTO PREMESSO, IL SOTTOSCRITTO DENUNCIA QUANTO SEGUE:
• Abuso del diritto e abuso degli strumenti di giustizia, in violazione dell’art. 323 c.p. (Abuso d’ufficio), per l’applicazione di un fermo amministrativo sproporzionato e l’ostinato diniego di riscontro alle legittime richieste del contribuente, oltre che per vietato frazionamento del credito che espone anche l’istante ad ulteriori procedure esecutive e relativi costi e spese;
• Condotte potenzialmente illecite nella gestione delle procedure di riscossione, tra cui la costante violazione della legge in materia Statuto del contribuente e mancata trasparenza per frazionamenti dei crediti e nei calcoli degli interessi e delle maggiorazioni applicate, con possibili profili di truffa ai danni dei cittadini e delle istituzioni pubbliche (art. 640 c.p.);
• Eventuali violazioni delle norme sulla corretta gestione dei procedimenti amministrativi e tributari, con conseguente danno erariale e profili di responsabilità amministrativa a carico della società concessionaria della riscossione.
PER TALI MOTIVI, SI CHIEDE
1. Alla Procura della Repubblica, di valutare la sussistenza di ipotesi di reato nelle condotte segnalate e di avviare, se del caso, le opportune indagini per l’accertamento delle responsabilità.
2. All’Autorita competente, di verificare l’operato della società Napoli Obiettivo Valore S.r.l. in relazione alle ripetute violazioni dei principi di proporzionalità e trasparenza nelle procedure di riscossione, all’eventuale irregolare applicazione di spese , interessi e maggiorazioni, e alla conformità delle loro operazioni alla normativa vigente.
3. Alla Corte dei Conti, di accertare eventuali profili di danno erariale causati da una gestione impropria della riscossione su cui il legislatore, per salvare il pasticcio e violazioni dell’amministrazione comunale in uno alla società NOV, è dovuto intervenire con un pezza a colori ai limiti della Costituzione e dell’applicazione delle misure cautelari.
4. All’ANAC, di valutare se vi siano elementi di illiceità amministrativa nell’operato della società concessionaria, di concorrenza sleale rispetto all’agente della riscossione ed anche con riferimento a possibili conflitti di interesse o violazioni delle norme in materia di trasparenza e correttezza dell’azione amministrativa.
5. All’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, di esaminare eventuali abusi di posizione dominante o pratiche scorrette nell’esecuzione della riscossione coattiva.
Si riserva ogni azione legale e giudiziaria per la tutela dei propri diritti, compresa la richiesta di risarcimento danni per i pregiudizi subiti a causa dell’illegittima iscrizione del fermo amministrativo.
Con espressa richiesta di essere avvisato in caso di eventuale archiviazione, in attesa di un sollecito riscontro per evitare ulteriori violazioni in danno della collettività, si porgono distinti saluti.