Metronapoli chiusa per intere giornate, utenti a piedi.
Pisani: partono richieste risarcimento danni e appello al ministro Salvini
17 FEBBRAIO 2023 – «E’ vergognoso che, oltre a bersagliare quotidianamente i passeggeri con sporcizia, ritardi, disservizi, mancanza di assistenza ed informazioni, ora ci si permetta impunemente di chiudere per intere giornate la terza metropolitana d’Italia, quella di Napoli, negando agli utenti e soprattutto agli abbonati il diritto di circolazione costituzionalmente garantito!».
Non usa mezzi termini l’avvocato Angelo Pisani, presidente di NOI Consumatori, nell’annunciare che partirà a breve una richiesta in massa di risarcimento danni.
«Quanto sta accadendo ormai da settimane – incalza il legale – è di una gravità inaudita, così come senza precedenti è il motivo alla base: riguarda la società ANSFISA, impresa del Ministero, che, come ci è stato riferito dai sindacalisti, non intende eseguire controlli ed omologazioni nelle ore notturne per non pagare gli straordinari ai dipendenti. Così a pagare sono i malcapitati utenti napoletani, privati per giorni e giorni del loro sacrosanto diritto».
«Stiamo già prestando assistenza legale ai primi utenti – fanno sapere alla sede di NOI Consumatori - ed altri se ne vanno aggiungendo». «Adotteremo – rincara la dose Pisani – tutti gli strumenti di Legge per far ottenere loro i giusti risarcimenti dei danni subiti, siano essi danni da chances, patrimoniali, di immagine, perdita di opportunità o altro. E’ necessario colpire nel portafoglio – tuona – chi, alla guida di grosse aziende, anche ministeriali, pensa di poter risparmiare sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori».
Di qui l’accorato appello, rivolto in primis al ministro Matteo Salvini, ma anche al prefetto di Napoli, al presidente della Regione e al sindaco: «Chiediamo il commissariamento della società romana che sta producendo gravi ed irreparabili danni ai cittadini napoletani e che vengano adottati tutti i provvedimenti per ripristinare immediatamente la regolarità delle corse senza interruzioni». «Alla magistratura civile ci rivolgeremo per la quantificazione dei danni, alla magistratura penale rivolgiamo un ulteriore appello – conclude l’avvocato Pisani – affinché identifichi e punisca i responsabili».