Incredibile: in una scuola materna, elementare e media napoletana la direzione usa l’asterisco
per indicare il sesso dei bambini.
Pisani: è stato superato ogni limite, chiediamo giustizia e il rispetto dei valori
Va oltre ogni immaginazione il limite cui possono spingersi le ideologie, così come certi metodi d’insegnamento moderni insensibili dei traumi sui piccoli, specie quando si finisce ottenebrati da quella ossessione del “gender” divenuta ormai pressoché l’unico argomento politico della sinistra e di certi “paladini”, loro sì irrispettosi dei valori e delle tradizioni altrui.
Tutto ciò diventa più pericoloso se ad esserne condizionati sono coloro il cui compito è quello di proteggere la serenità e la crescita dei bambini. Ma proprio questo è accaduto in una scuola d’infanzia, elementare e media dei Colli Aminei, a Napoli.
In una circolare con tanto di stemma della repubblica italiana diffusa a genitori e alunni, la parola BAMBINI è stata sostituita con bambin* , come per indicare che esistono anche scolaretti di sesso incerto e che questo sarebbe “normale”, anzi, meglio non indicare maschi o femmine…
Non ci sta l’avvocato Angelo Pisani, coordinatore della Commissione diritto degli affetti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, secondo il quale questo genere di condotte provocano turbamento nei bambini ed orrore nei genitori, specialmente quelli con elementi di fragilità psicologica.
«Si tratta – dichiara Pisani – di scelte inammissibili e illegittime senza consenso. Partirà da Napoli – annuncia – una richiesta di intervento al Ministro ed a tutte le istituzioni competenti, nonché una campagna nazionale a tutela dell’infanzia, che non può essere sconvolta dai fanatismi ideologici del momento». «E i responsabili di simili iniziative – conclude il legale – dovranno rispondere delle loro azioni e condotte, dimettendosi dai loro incarichi».
SCUOLA, PISANI: IL LINGUAGGIO E METODO GENDER NON È UN CASO ISOLATO,
IL MINISTRO VERIFICHI BENE
“Dopo il caso della scuola di Napoli, dove era stata inviata ai genitori una circolare con la parola ‘bambin*’, presentata poi come un semplice errore, che a mio avviso era un “orrore “ per bambini di qualunque età, ora emerge un nuovo episodio che dimostra come l’uso del linguaggio gender nelle scuole non sia un caso isolato». Lo denuncia l’avvocato Angelo Pisani, coordinatore del Commissione tutela degli affetti del Consiglio dell’ Ordine Avvocati di Napoli.
«Alla scuola Madonna Santa di Bagnoli infatti – incalza Pisani – mi hanno segnalato che è stato assegnato agli studenti un compito in cui si leggono espressioni come ‘Descrivi un* tu* insegnante’ e ‘Cosa fate voi alunn* durante le sue lezioni’. Questo dimostra che non si tratta di episodi sporadici, ma di una tendenza che si sta diffondendo nell’istruzione pubblica, in violazione ad ogni norma e principio costituzionale».
Di qui la dura presa di posizione. «Chiedo al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara di intervenire e verificare immediatamente anche questa segnalazione, far correggere, si fa per dire, quest’altro “equivoco” ed accertare quanto sia estesa questa pratica gender nelle scuole italiane e per ordine di chi. La lingua italiana ed i valori non possono essere stravolti da forzature ideologiche che nulla hanno a che vedere con l’educazione e con il rispetto della grammatica e della chiarezza linguistica».
«Le scuole – conclude – hanno il dovere di insegnare anche correttamente l’italiano, senza introdurre elementi che creano solo confusione tra gli studenti. È fondamentale capire quanto sia diffusa questa tendenza e intervenire con provvedimenti chiari, affinché episodi del genere non diventino la norma».