In una Sala Risguardi affollata da un pubblico attento, giunto per la presentazione del libro di Angelo Pisani “Se questo è (ancora) un uomo”, domenica
sera a Campania Libri si è registrato un attacco violento da parte di un piccolo gruppo di giovani donne afferenti al Centri Antiviolenza, che ha bloccato il dibattito, impedendo a molti relatori di parlare.
Dopo l’intervento d’apertura dell’avvocato Maria Giuseppina Chef, il gruppo ha tenuto impegnata la sala per circa 15 minuti, lanciando contestazioni a voce alta che non è stato possibile far cessare, nonostante gli interventi dei moderatori Ginella Palmieri e Luca Pepe, e benché la giornalista del Mattino Francesca Piccolo abbia chiesto loro di iscriversi a parlare dopo aver ascoltato gli interventi programmati e, soprattutto, dopo avere almeno letto il libro.
Oggetto dell’attacco – che molti hanno definito “fascista” per la sguaiata violenza verbale – erano i contenuti del libro di Angelo Pisani, volti a tutelare anche uomini, figli e nonni da ogni forma di violenza, ma senza nulla togliere alla denunzia della piaga del femminicidio.
«Nel libro – ha spiegato la curatrice, la giornalista Rita Pennarola – non solo non viene mai sottaciuto il crimine ricorrente del femminicidio, ma anzi vi è un capitolo interamente dedicato a denunziarne la brutalità, il Capitolo 6, intitolato non a caso “La Bestia”».
Di «business sull’assistenza alle sole donne» aveva parlato in apertura l’avvocato Pisani, in riferimento ai milioni di euro stanziati ogni anno per la legittima e sacrosanta assistenza alle donne in difficoltà, diventata tuttavia, per alcune sigle, anche un gigantesco giro d’affari, mentre intere categorie della società restano prive di garanzie del loro diritti. Un vuoto colmato dal 1523.it, dalla cui esperienza nasce il libro scritto da Angelo Pisani con la partecipazione delle decine di donne avvocato, psicologhe ed operatrici sociali, che ieri sera hanno visto violato il diritto di raccontare le storie vere a causa della violenza verbale del gruppo di giovani femministe, giunte appositamente – è parso di capire – per bloccare la presentazione.
Brevissimi quindi, per mancanza di tempo, gli ultimi interventi, fra cui quelli dell’avvocato Rosa Di Caprio, di Valentina Cortese, delle giornaliste Elena Barbato ed Enza Massaro, dei penalisti Luciano Santoianni e Gennaro De Falco. Tutti hanno confermato, alla luce della loro esperienza, quanto il tema della violenza sugli uomini diventi sempre più attuale e stringente.