-
Presentato il progetto politico di Angelo Pisani, l’avvocato da anni al fianco dei cittadini, che in questa intervista spiega i motivi che lo hanno indotto ad accettare la candidatura alla Regione-
Una serata magica, quella di ieri alla Mela di via dei Mille, dove centinaia di amici, sostenitori e gente comune hanno brindato con l’avvocato Angelo Pisani, che nel fascinoso, mitico locale di Chiaia ha presentato il suo progetto politico.
«Inizia la mia campagna elettorale – ha detto Pisani – anzi la nostra, in tante località della nostra regione con i cittadini, i miei amici, la mia famiglia, i miei colleghi e gli imprenditori e professionisti di questa città, i commercianti, i giovani, la parte sana, la parte che ha come buoni esempi i valori e la cultura, la gente che produce e che ha diritto e pretende una politica efficiente che sappia governare rappresentando le esigenze del territorio».
«Una serata da incorniciare, come sarà ogni altro incontro con voi , esperienze di contenuto e di valori. E ci siamo anche divertiti perché per noi la politica è impegno civico, aggregazione, passione. Voglia di stare insieme, di impegnarsi per il prossimo. Senza interessi personali».
«Questi siamo noi. Siamo una grande famiglia, una sola grande comunità».

Ma guardiamo più da vicino il progetto politico di Angelo Pisani, da lui stesso enunciato e sintetizzato anche in una recentissima intervista radiofonica. Eccone i passaggi essenziali.
Avvocato Pisani, quali sono i motivi che l’hanno indotta a candidarsi alla Regione Campania con la Lista Cirielli Presidente?
Ho ritenuto che fosse mio dovere candidarmi, per mettere a disposizione dei cittadini della Campania le mie competenze, acquisite in anni di battaglie in difesa dei diritti di centinaia di persone, ma anche quei valori fondanti nel segno della giustizia e della libertà he da sempre ispirano la mia azione. Credo fermamente che anche dai banchi delle istituzioni potrò avere, se eletto, la possibilità di tutelare ancor di più quegli stessi cittadini che difendo quotidianamente dai guasti della malapolitica, da omissioni, abusi, negligenze, da quello steso contesto de quale siamo permeati e che ha poi determinato delusione, senso d’impotenza e, per tanti, la rinuncia ad andare a votare.
Quali sono, secondo lei, gli argomenti giusti per convincere gli astensionisti e farli recare alle urne?
Lo sto ripetendo in ogni momento di questa mia campagna elettorale, nelle occasioni pubbliche, così come nei miei incontri quotidiani nei quartieri di Napoli e della città metropolitana: se quasi il 60% dei cittadini dovesse continuare a disinteressarsi della politica, farà esattamente il gioco di quel 40% fatto in buona parte di politicanti e relativi codazzi, che ha tutto l’interesse a mantenere privilegi e immobilismo. Gli elettori dovrebbero cominciare a capire che non andando a votare stanno accettando di farsi strumentalizzare proprio da coloro che in questi anni hanno fatto i propri interessi personali, non certo quelli della collettività.
Ci spiega perché gli elettori dovrebbero preferire e scegliere il suo programma? A cosa punta esattamente sul piano politico?
Se dovessi sintetizzarlo in poche parole, direi che il mio programma è in primo luogo un impegno di normalità. Vorrei che l’ente Regione provvedesse a ripristinare tutte quelle condizioni di normalità che finora sono mancate, per esempio che si mettesse finalmente mano alla tutela e alla salvaguardia del sistema sanitario regionale. E’ assurdo, direi diabolico, lasciar morire le persone perché occorrono mesi, talvolta anni di attesa per indagini mediche indispensabili, quando si è un cittadino comune e non si hanno santi in paradiso. Sono diritti essenziali, eppure vengono troppo spesso calpestati. A Napoli e in Campania abbiamo eccellenze di prim’ordine fra medici e infermieri, gli ospedali sono dotati di strutture all’avanguardia, eppure per tanti, troppi, avere una diagnosi precoce resta ancora un miraggio. Ecco, questo non dovrà più accadere, occorre ripristinare condizioni, come dicevo, di normalità e, al tempo stesso, garantire ai nostri eccellenti operatori sanitari di svolgere il loro delicatissimo compito senza subire discriminazioni da parte di chi, magari, di meriti non ne ha, se non quello di essere “amico degli amici”. Ma sulla sanità non finisce qui. Un altro punto essenziale è il ripristino e la riapertura di tutti i Pronto Soccorso che sono stati soppressi. E’ assurdo che da tante parti dell’hinterland, in caso di emergenza, si debba confluire tutti al Cardarelli, intasando non solo il reparto, ma anche le strade circostanti, quante volte abbiamo letto che le ambulanze sono state bloccate nel caotico traffico della zona collinare con ammalati a bordo, anche gravi o gravissimi? Questo è inaccettabile.
E sul fronte dell’occupazione, cosa prevede il suo programma?
E’ necessario potenziare l’offerta turistica, finora troppo spesso lasciata alla buona volontà dei singoli operatori. Corsi di formazione gratuiti per operatori turistici, un’accoglienza di qualità che migliora anno dopo anno, ma anche una rete di trasporto marittimo assai più efficiente di quella esistente. Occorre destagionalizzare i flussi e permettere anche d’inverno di raggiungere facilmente, a prezzi competitivi, le nostre perle della costa cilentana, della costiera amalfitana, del litorale casertano, e soprattutto le nostre isole. Altrimenti una parte di questo nostro immenso patrimonio paesaggistico e culturale rischia di continuare ad essere sprecata. E tutto ciò, ovviamente è anche un volano strategico per imprimere dinamismo alla nuova occupazione. C’è però ancora un altro fattore che ritengo centrale nel mio programma e riguarda la legge elettorale.
La legge elettorale? Quali cambiamenti prevede?
Intanto va preso atto del fatto che i cittadini sono confusi da leggi elettorali diverse fra loro, quelle per il sindaco, poi le altre per le Regioni, diverse ancora le Europee, per non parlare delle politiche nazionali. Anche questo caos è un elemento che favorisce l’astensionismo. Va ripensata la possibilità di scegliere modelli più uniformi, ma la vera novità che propongo è ancora un’altra.
Quale? Ce la anticipa?
Certamente, perché ci credo molto. Il modello che propongo è quello del voto elettronico. Niente più carta, zero file. Ogni cittadino con il suo smartphone, ovviamente certificandosi con lo Spid, dovrà poter accedere al voto ed esprimere la propria volontà. Un voto tecnologico, in linea con il nostro tempo, che certamente porterebbe al voto quella grande parte della popolazione oggi intenzionata a rimanere a casa.
