Arriva la nuova delega per la riforma fiscale, che con tutta probabilità sarà approvata in settimana dal Consiglio dei ministri. Si chiama “Disposizioni per la revisione del sistema fiscale”, è composta di 17 articoli e conferisce al governo il potere di varare uno o più decreti legislativi entro nove mesi dall’entrata in vigore.
Gli obiettivi generali della delega sono elencati nell’articolo 1: “sviluppo e competitività”, “maggiore razionalità ed equità del sistema fiscale” ma fin dalle prime righe, e in buona parte dell’articolato, emerge una particolare attenzione al contrasto all’evasione e all’erosione anche se si specifica che va accompagnato da un rinnovato rapporto di “fiducia reciproca e collaborazione” con i contribuenti.
Dal testo si deduce che sarà creata una Commissione indipendente per monitorare l’evasione che dovrà redigere un rapporto annuale. La delega ribadisce l’intento di procedere al rafforzamento dell’attività “accertativa” attraverso controlli “mirati” con l’utilizzo delle banche dati e la sinergia tra le varie autorità pubbliche: tutto nell’ambito della “assoluta riservatezza” fino alla completa definizione dell’accertamento. Si prevede anche la revisione del sistema delle sanzioni dando rilevo alla configurazione del reato tributario per comportamenti “fraudolenti, simulatori o finalizzati alla creazione e utilizzo di documentazione falsa”.
Dalla delega scompaiono, rispetto al vecchio provvedimento Tremonti, le tre aliquote (dalle cinque attuali), la soppressione dell’Irap e soprattutto il riordino dell’assistenza che il vecchio governo aveva legato a filo doppio, con la clausola di salvaguardia, al taglio lineare delle agevolazioni e all’aumento dell’Iva. Resta invece l’intenzione di agire sul taglio delle agevolazioni fiscali con un piano ben definito di contrasto dell’erosione fiscale, ovvero dei regimi di favore. Ci sarà un rapporto annuale sugli sconti fiscali (in altre parole le cosiddette tax expenditures) con l’obiettivo di sfoltire alla luce del seguente principio: eliminare le spese fiscali “che appaiono in tutto o in parte ingiustificate o superate alla luce delle esigenze sociali o economiche o che costituiscono una duplicazione”. In base all’articolo 5 anche questi risparmi confluiranno insieme al gettito della lotta all’evasione nel fondo destinato agli sgravi fiscali. “La pressione fiscale in Italia è sempre molto alta” e quindi si “spera molto” di poterla ridurre grazie al recupero dall’evasione e alla crescita, ha detto ieri Vittorio Grilli.