27 GIUGNO 2025 – Presentato ieri al Senato, nella Sala Caduti di Nassirya, il libro di Angelo Pisani “Se questo è (ancora) un uomo – L’altra violenza”, per iniziativa del senatore Gianluca Cantalamessa. Un libro che è anche e soprattutto un progetto, quello legato al 1523.it, il servizio antiviolenza fondato oltre un anno fa dall’avvocato Pisani con un team di avvocati, operatori sociali, psicologi ed altro, in maggior parte donne, cui si sono già rivolte centinaia di persone, uomini, donne, anziani, bambini, senza discriminazioni di genere, età o condizione sociale.
Ad aprire i lavori è stato il magistrato Nicola Graziano, presidente di Unicef Italia ed autore di una incisiva prefazione al libro. Il suo messaggio è stato rivolto alla tutela dei bambini,vittime delle contrapposizioni che l’affarismo e il business vorrebbero creare, mettendo l’un contro l’altro l’uomo e la donna.
Per la prima volta inoltre con l’autore, la moderatrice Ginella Palmieri, scrittrice, ed i relatori, sono entrati in Senato circa 50 giovani e giovanissimi provenienti da Aversa i quali, avendo ascoltato lo scorso anno in conferenza l’avvocato Angelo Pisani parlare del suo progetto contro ogni forma di violenza, hanno voluto con forza partecipare a questa presentazione, vivacizzata anche da un doppio monologo in cui due fra loro hanno ribadito la necessità di tutelare gli uomini, al pari delle donne.
«L’impegno di tutti – ha esordito Angelo Pisani – deve essere rivolto a contrastare tutte le violenze, non ne esiste una sola. Ma oggi siamo tutti vittime di strumentalizzazioni, discriminazioni e demagogia, che fanno solo gli interessi dei poteri forti, perché quando si isola qualcuno, si fa l’interesse di qualcun altro».
«Il libro dovrà essere, nelle nostre intenzioni, una chiave per confrontarsi, perché l’unico strumento di legalità e di cultura è l’informazione. I nostri “nemici”, intendiamoci, non sono assolutamente le donne, dobbiamo sgombrare il campo da questa strumentalizzazione diffamatoria secondo cui noi saremmo nemici delle donne perché facciamo un libro a tutela degli uomini. Non è così, i nostri veri nemici sono i cosiddetti “fabiani”, un movimento nato in Inghilterra che vuole la distruzione della famiglia, cancellandone i pilastri: l’uomo e la donna. Si distrugge l’uomo, si concede fittiziamente uno strapotere alla donna, che non riesce a gestirlo perché è strumentalizzata da disinformazione e quindi si distrugge il nucleo principale della società, la famiglia, determinando anche la successiva disgregazione delle nuove generazioni. Così il potere, nel caos, riesce a governare e a speculare».
Pisani ha poi ringraziato «l’amico e presidente Unicef Nicola Graziano, perché ancor più importante che tutelare gli uomini e le donne, nonché mio impegno e mio sogno, è difendere i bambini, perché solo così potremo difendere il nostro futuro».
«Dobbiamo sfuggire – ha avvertito poi Pisani – agli attacchi e alle strumentalizzazioni che ci sono sulla violenza, che purtroppo, come altre emergenze, talvolta in Italia diventa un fattore di affarismo, c’è chi lucra sulla morte o sulle tragedie degli altri. Noi dobbiamo combattere tutto questo. Lo abbiamo visto, i metodi adottati fino ad oggi per combattere la piaga del femminicidio non hanno dato risultati, questi omicidi non sono diminuiti. E bisogna chiamarli omicidi, perché chi uccide una donna è un criminale e lo è anche chi uccide un uomo».
«Occorre un grande impegno – ha aggiunto Pisani – dobbiamo far sì che i bambini diventino sentinelle di legalità, di cultura, di sogni, di magia, dobbiamo imparare a ritrovare il sorriso e a combattere con il sorriso il male».
«Portiamo avanti questa missione! Qualcuno – ha concluso – dice che io sono un visionario: è vero, perché sono sicuro che col tempo potremo migliorare la vita di tutti noi ed offrire esempi veri ai bambini».
«Acquistare questo libro è un modo per diffondere le idee che vi sono contenute, facciamolo!», ha quindi esortato il senatore e giornalista Ernesto Caccavale.
Il progetto è ora quello di portare questo libro in tutte le scuole d’Italia insieme a giovani come quelli di Aversa. Saranno loro a spiegare agli studenti la necessità di contrastare ogni tipo di violenza e la cultura dovrà essere il collante di tutto questo.
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