3 LUGLIO 2025 – Pubblichiamo un estratto dell’esposto presentato alla Procura della Repubblica dall’avvocato Angelo Pisani, fondatore del Servizio Antiviolenza 1523.it contro le dichiarazioni discriminatorie incitanti all’odio di genere diffuse dalla senatrice Valeria Valente.
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA
c/o il Tribunale di Roma
E, per conoscenza:
• Al Garante Nazionale per le Pari Opportunità
• Al Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza
• Al Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri
• All’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali
• Al Presidente della Repubblica
• Alla Commissione Europea – Direzione generale per la giustizia e i diritti fondamentali
Oggetto: Esposto contro dichiarazioni pubbliche discriminatorie e incitanti all’odio di genere pubblicate dall’on. Valeria Valente – Richiesta di accertamenti e interventi urgenti contro omofobia
PREMESSO CHE
In data 2 luglio 2025, l’onorevole Valeria Valente, ex presidente della Commissione Femminicidio, ha pubblicato sulla sua pagina fb e diffusi attraverso i propri canali social un post , esempio di violenza ed omofobia , gravemente lesivo dei principi costituzionali di eguaglianza, rispetto della dignità umana e genere maschile , libertà di espressione e di iniziativa sociale, nonché fortemente discriminatorio e pericoloso nei confronti del genere maschile ed anche di tanti padri separati lesi addirittura con interrogazioni parlamentari e interventi politici nel loro diritto di difesa nelle separazioni o da false denunce.
Nel post in oggetto , l’on. Valente attacca frontalmente l’apertura di uno sportello di ascolto e sostegno per uomini vittime di violenza (iniziativa promossa da esponenti del Municipio VI di Roma dopo la presentazione del progetto 1523.it ideato dal sottoscritto e del libro “l’altra violenza “), definendolo, tra l’altro:
• “Un attacco alle donne. Tutte.”
• “Una mistificazione della realtà”
• “Una negazione della violenza maschile sulle donne”
• diffondendo falsità pericolose E giungendo ad affermare testualmente che:
“A questa domanda rispondiamo di sì: la violenza ha un solo sesso, quello maschile.”
“Iniziative di questo tipo, che vogliono negare specificità al fenomeno della violenza contro le donne, le registriamo in tutto il Paese. Come dimenticare i manifesti, apparsi a Napoli, che promuovevano un numero di telefono per gli uomini maltrattati, chiedendosi: “ma la violenza ha sempre lo stesso sesso?”. A questa domanda rispondiamo di sì, questo tipo di violenza fondata sulla cultura del possesso e del controllo deve essere chiamata con il suo vero e unico nome: violenza maschile contro le donne. “
CONSIDERATO CHE
1. Le suddette dichiarazioni negano falsamente l’esistenza di ogni altra forma di violenza, comprese quelle commesse da donne su uomini, bambini o altri soggetti vulnerabili, configurando una negazione della realtà documentata dalla cronaca vera e da dati ufficiali ISTAT, OMS, EURISPES, e numerose sentenze.
2. Tali affermazioni alimentano un clima d’odio e stigmatizzazione contro il genere maschile, violando anche l’art. 3 della Costituzione (principio di eguaglianza), l’art. 21 (libertà di pensiero, purché non inciti all’odio), l’art. 2 (diritti inviolabili), nonché la normativa anti-discriminazione dell’Unione Europea.
3. È evidente la volontà dell’on. Valente di ostacolare e screditare gli uomini e i padri , iniziative sociali e istituzionali che promuovono il sostegno anche alle vittime di violenza di sesso maschile, equiparabili per gravità e dignità a qualunque altra vittima.
4. Le sue parole si pongono in contrasto con i principi della Convenzione di Istanbul, che impone agli Stati membri di garantire protezione a tutte le vittime di violenza domestica e basata sul genere, senza distinzione di sesso.
5. È altresì pericoloso, sotto il profilo della tutela della salute pubblica e della prevenzione del disagio psicosociale, negare l’esistenza di uomini maltrattati o abusati, esponendoli alla reiterazione del danno, isolamento sociale e suicidio, come rilevato anche dal Ministero della Salute e dal Telefono Verde 1522.
TANTO PREMESSO
Il sottoscritto, avvocato Angelo Pisani , nato …….ed ivi res.te ……, in qualità di cittadino di sesso maschile di ideatore e responsabile dei contestati manifesti sul 1523.it già imbrattati e danneggiati, rappresentante delle persone che si sono riconosciute parte lesa da tali dichiarazioni come Vincenzo Rochira e altri,
espone e denuncia quanto segue:
• Le dichiarazioni dell’on. Valente sono potenzialmente diffamatorie, discriminatorie e incitanti all’odio di genere, in violazione della normativa penale e dei principi fondamentali dello Stato di diritto;
• Tali esternazioni ledono la dignità e i diritti fondamentali di migliaia di uomini vittime di violenza, svilendone il vissuto e scoraggiandoli dal denunciare e chiedere aiuto;
• Viene perpetrata una forma di discriminazione istituzionale, anche indiretta, attraverso il discredito pubblico verso iniziative volte alla parità di trattamento tra i sessi e alla protezione universale dalle forme di abuso;
• Si chiede che vengano accertati i profili penalmente e amministrativamente rilevanti, e se del caso, vengano adottate misure correttive o sanzionatorie nei confronti della persona responsabile.
SI CHIEDE
1. Che la S.V. voglia disporre l’apertura di un procedimento penale per verificare se nelle dichiarazioni pubbliche dell’on. Valente si ravvisino reati come:
• istigazione all’odio o alla discriminazione (art. 604-bis c.p.) – omofobia
• abuso della funzione pubblica (art. 323 c.p.),
• diffamazione aggravata ai danni di soggetti vulnerabili e associazioni (art. 595 c.p.);
2. Che vengano informati il Garante per le Pari Opportunità e il Garante dei diritti dell’infanzia e adolescenza, per verificare se l’esclusione di parte delle vittime di violenza non costituisca violazione dei principi internazionali in materia di diritti umani;
3. Che sia valutata l’adozione di misure correttive e preventive, comprese eventuali richieste formali di rettifica, scuse pubbliche o sospensione da eventuali ruoli istituzionali nel campo delle Pari Opportunità;
4. Che venga tutelato e garantito il diritto all’esistenza, riconoscimento e sostegno dei centri di ascolto e aiuto per uomini vittime di violenza, come previsto dalla normativa vigente e dalla Costituzione.