7 LUGLIO 2025 – «Ho sempre difeso donne e bambine da tutto e tutti e continuerò a farlo, mi dissocio da qualsiasi presunta offesa e/o attacco personale alla Valente e sostengo ogni metodo e norma costituzionale per la cultura e tutela delle donne». Così l’avvocato Angelo Pisani in merito alle recenti notizie di stampa riguardanti la senatrice Valeria Valente. «Evitiamo strumentalizzazioni – aggiunge il legale – il nemico non è la Valente, cui va la mia solidarietà se qualcuno la offende, anche se mi dispiace che agisca con quei toni contro il mio progetto culturale e sociale di assistere e tutelare anche gli uomini e i giovani e non è bello che un senatore della Repubblica, pagato con i soldi dei contribuenti, si esprima con tale odio verso il genere maschile ed in danno dei padri distaccati dai figli». Poi Pisani prosegue.
«La battaglia per il servizio 1523.it non ha nulla a che fare con il presunto odio scatenato sui social e denunciato dal PD, un progetto sociale e culturale non attacca le donne, nè vuole sminuire assolutamente la difesa delle donne o di altre persone, né tanto meno offende senatori o deputati, non ha mai diffuso falsità, accuse né offese verso alcun esponente delle battaglie condotte contro la violenza sulle donne, che anzi si tutelano come tutti gli esseri umani, anzi, nessuna comunicazione aggressiva o lesiva viene usata durante tutti gli incontri avuti in tutta Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’esigenza di far luce anche sulla violenza a discapito degli uomini e dei figli minori sottratti alla cura bigenitoriale».
«Nessun attacco personale alla senatrice Valente che si è invece esposta, sottovalutando e ignorando i diritti anche degli uomini e dei papà, usando la stessa violenza verbale di chi è pronto ad alimentare la macchina dell’odio sui social. In realtà sono coloro che, invece, usano ancora la benzina della manipolazione comunicativa distorta, ad arrecare un danno alla lotta contro tutte le forme di violenza, che vanno combattute civilmente ampliando il dibattito politico e istituzionale nelle sedi competenti e garantendo tutti».
Queste le dichiarazioni dell’avvocato Angelo Pisani, da sempre impegnato in prima persona a difendere ed assistere chiunque abbia subito torti, abusi, violenze a prescindere dal sesso. «Siamo con il nostro progetto e la nostra associazione – costituita tra l’altro, in prevalenza da medici, mediatori, ed avvocati, quasi tutte donne – i primi paladini nella lotta contro i femminicidi, ma il progetto degli sportelli del 1523.it Codice Blu si batte ormai da anni e in tutta Italia sulla base di casi accertati e documentati di soggetti distrutti da persecuzioni giudiziarie, vessazioni economiche, violenze psicologiche subite e perpetrate dalle loro mogli o compagne o madri, il tutto coinvolgendo i figli minori, vittime silenziose di violenza psicologica ed abbandono affettivo».
«La nostra battaglia - continua l’avvocato Angelo Pisani – vuole rimettere al centro la tutela della nostra Costituzione, va ampliato lo spettro dei diritti, vanno tutelate tutte le categorie di persone in condizione di maltrattamenti, migliaia di casi, di vite umane danneggiate, presentate in due ampi dossier con due libri ”Se questo è (ancora) un uomo” ” L’Altra Violenza” ” Storie di uomini, padri e figli vittime di maltrattamenti ed ingiustizie”.
Così l’avvocato Angelo Pisani ideatore del progetto 1523.it un S.O.S. di pronto intervento con team di avvocati psicologi consulenti ed operatori sociali in difesa delle persone giuridicamente deboli, dei padri e dei figli maltrattati, risponde alle false accuse rivolte al suo indirizzo, dissociandosi totalmente da chi invece alimenta l’odio ed il caos sui social in modo sterile e speculativo. «Per le accuse ingiustificate dirette al mio progetto e indirettamente alla mia persona da parte dell’on. Valente – chiarisce Pisani – ho correttamente presentato esposto alle autorità competenti ed alla Procura della Repubblica». «Il codice Blu - 1523.it - ripeto – non è in contrapposizione, non toglie terreno a quello ottenuto e speriamo ancora da poter ottenere con il lavoro e il numero verde nato per il sostegno e l’aiuto per le donne, ma il 1523.it ha diritto di esistere in una società democratica, che deve tutelare tutte le categorie di esseri umani, in questo caso di sesso maschile, perché i diritti, come le violenze, non hanno sesso. Questo va insegnato se si vuole salvare e tutelare le nuove generazioni».