«Una sentenza esemplare, che conferma, come da noi sempre denunciato e come emerso dalle indagini difensive, “essersi trattato di un agguato premeditato”». E’ il commento a caldo degli avvocati Angelo e Sergio Pisani alle motivazioni della sentenza pubblicata oggi dalla terza sezione della Corte di Assise di Roma con la condanna a 26 anni di carcere di Daniele De Santis.
«La Corte – spiega il legale – ha giudicato errata la consulenza del colonnello Frattini, avendo il De Santis sparato con i guanti ed avendo sparato senza essere stato prima ferito, come risulta dai referti del pronto soccorso e di prime cure, dove non risultano tagli. Inoltre viene considerata credibile la testimonianza del Puzone e stigmatizzata la negligenza dell’organizzazione dell’evento, in quanto, nonostante la pericolosità del tifoso De Santis proprio quella zona, l’area non era adeguatamente controllata e presidiata dalle forze dell’ordine».
La sentenza rappresenta dunque una conferma giuridica della difesa di Ciro Esposito, all’esito di una ricostruzione istruttoria chiara e completa di testimonianze, video, audio e prove chiari ed inconfutabili.
«Nulla potrà restituire Ciro ai suoi cari – aggiunge Pisani – ma giuridicamente una condanna equilibrata è quanto dovuto non solo alla famiglia di Ciro, anche per il grande esempio di valori e civiltà dato da Scampia/Napoli a tutti, ma a quel mondo ancora sano del calcio italiano, non inquinato da violenze e speculazioni».
«Quanto emerge ogni giorno sul mondo del calcio – riflette l’avvocato – mostra ancora una volta il quadro di uno sport avvelenato, inquinato, sporco, per cui è necessaria una rivoluzione culturale, dobbiamo avere una vittoria delle regole e dei valori su ogni male, se vogliamo far vincere il bene sulla violenza».
«Rendendo giustizia a un innocente come Ciro Esposito, che quella tragica mattina sacrificò la propria vita per mettere in salvo donne e bambini dalla violenza ultrà, la giustizia italiana ha dato un primo segnale decisivo per fermare, o quanto meno arginare, questa barbarie, dentro e fuori gli stadi», tiene a sottolineare ancora Angelo Pisani. «Ora tocca alla politica ed alle altre istituzioni scendere in campo per far vincere lo sport e i valori sani. Abbiamo atteso il verdetto – conclude il difensore della famiglia Esposito – come un primo passo importante verso la verità e chiediamo ancora giustizia a 360 gradi – annuncia – perché resta da indagare sui complici mascherati di De Santis fuggiti dopo l’assalto e su tutte le altre responsabilità, anche istituzionali, e dei cosiddetti organizzatori di quella giornata, anche per il giusto risarcimento che si deve alla famiglia Esposito dopo la tragedia, dimenticata da quelle istituzioni cui proprio i familiari del giovane hanno insegnato tanti valori».