19 FEBBRAIO 2025 – Non bastavano i terremoti a ogni ora del giorno. Continua a Napoli il “massacro” economico e sociale di cittadini e imprese per i metodi di “Napoli Obiettivo Valore”, esattore del Comune.
L’avvocato Angelo Pisani: «Ora basta, intervenga la magistratura, visto che la politica è di parte».
In una città letteralmente prostrata da terremoti a ogni ora del giorno, con gli esercizi commerciali e le attività turistiche messe in ginocchio dal sisma, folle di contribuenti sempre più numerose quotidianamente sono costrette a recarsi presso gli studi legali per tutelare i propri diritti, colpiti dalle persistenti violazioni di legge e dai metodi sommari di riscossione adottati dalla società Napoli Obiettivo Valore. In particolare una gran parte dei ricorsi riguarda fermi di veicoli e pignoramenti, anche per pochi, presunti euro di debito, con mancanza di trasparenza e spese generiche nei calcoli. Senza contare l’apposizione di fermi amministrativi anche alle auto in uso per lavoro o persone speciali/invalidi, in aperta violazione di quanto dispone la legge con il DPR n. 602/1973 art 86 comma 2, espressamente riportato anche nelle comunicazioni di preavviso del fermo inviate ai contribuenti, proprio perché gli stessi possano ricorrere a tale norma, se dimostrano che il veicolo sia strumentale al lavoro, per continuare a svolgere la propria attività.
Invece il contribuente, mentre dimostra con tempestività l’uso strumentale del veicolo e quindi la pratica è ancora in lavorazione, si ritrova con l’avviso di fermo già apposto, senza nulla poter opporre e, soprattutto, senza poter più circolare per lavoro o per motivi sanitari.
«I ricorsi in sede civile in questi casi vengono ovviamente accolti – spiega l’avvocato Angelo Pisani – ma ci sono spese alte e tempi lunghi, la maggior parte dei cittadini non se li può permettere e quindi molti sono costretti a pagare semplicemente per poter continuare a lavorare».
«Pertanto – annuncia il legale – considerando che parliamo ormai di migliaia di queste situazioni, con fermi apposti a raffica su veicoli di portatori di handicap o di lavoratori, contro la legge, non ci resta che proporre anche duri e documentati esposti alla Procura della Repubblica. Siamo certi che la magistratura penale potrà identificare i responsabili dei reati comminando loro la giusta punizione e tutelando così non solo l’interesse dei singoli cittadini, ma anche l’economia e la tenuta sociale in questa città, proprio nel periodo in cui è già tanto duramente provata».