Ennesimo assurdo rincaro per la Tangenziale di Napoli che passa a 1 euro. Pisani: è scandaloso, organizziamo azioni legali e mobilitazioni per restituire questa tratta gratuitamente alla città
Ennesima stangata-beffa per gli automobilisti napoletani, che dal 1 gennaio vedranno aumentare la tariffa di pedaggio della Tangenziale a 1 euro tondo, a fronte degli attuali 95 centesimi, con un aumento di circa 20 euro l’anno per un utente che utilizza solo due volte al giorno la strada dorata . Dopo l’allarme inascoltato degli scorsi anni, il costo del pedaggio ha continuato la sua impennata, crescendo vergognosamente di oltre il 65%, fino all’annuncio delle ultime ore, relativo al piano di adeguamento delle tariffe presentato dal ministro Lupi.
«La Tangenziale di Napoli – attacca l’avvocato Angelo Pisani, presidente di Noiconsumatori.it, che sta valutando, oltre ad una mobilitazione popolare, le azioni giudiziarie da intraprendere su richiesta di gruppi, cittadini ed associazioni – è un altro chiaro esempio di azienda “in piena salute”, proprio mentre migliaia di automobilisti, privati cittadini o piccole e medie imprese negli anni più neri della crisi debbono sobbarcarsi di un costo alle stelle, oltre che ingiusto, per poter esercitare un diritto primario quale la mobilità delle merci e delle persone».
Mostrando il Bilancio della Tangenziale di Napoli spa al 31 dicembre 2013, Pisani aggiunge: «lo scorso anno, di soli ricavi da pedaggio, l’azienda ha incassato oltre 62 milioni e 403mila euro, con un totale di attivo circolante pari a 275 milioni, 229mila euro e passa ed un utile di esercizio pari a 9 milioni 620 mila euro. Ma quali sono – rincara la dose l’avvocato – i costi sociali di tanta opulenza nelle casse di un’impresa che è totalmente privata? Come è possibile, mentre Napoli e il Paese entrano nell’ottavo anno della crisi economica più nera della loro storia, mantenere i privilegi oligarchici dei dirigenti, a cominciare dal presidente della Tangenziale Paolo Cirino Pomicino, e consentire ai soci di spartirsi dividendi di tale consistenza, proprio quando continua ad essere negato il pieno diritto alla mobilità in una città come Napoli?».
Nel mirino di Noiconsumatori.it torna l’assurdo primato negativo del capoluogo partenopeo, l’unica città italiana in cui la principale arteria a scorrimento veloce è da decenni privatizzata e costa ai cittadini lacrime e sangue per gli spostamenti di lavoro o di necessità. «Ricordo – aggiunge Pisani – che quando a Roma fu concretamente avanzata la proposta di inserire un pedaggio per il Raccordo anulare scoppiò la rivolta dei cittadini. Qui a Napoli si subisce da anni un sopruso odioso, permettendo a soggetti privati e terzi si lucrare sul nostro lavoro di cittadini, professionisti, commercianti, e di tutti coloro che esercitano un diritto sancito dalla Costituzione. Ma l’ennesimo rincaro – annuncia l’avvocato – sarà l’occasione per porre fine a questo abuso e intraprendere anche azioni giudiziarie capaci di restituire ai napoletani la loro strada e i loro diritti. Ora deve contare la volontà dei cittadini».