30 LUGLIO 2025 – Nuova norma sul “femminicidio”??? “QUESTA LEGGE È INCOSTITUZIONALE, DIVIDE L’ITALIA E NON SALVA NESSUNO”
Intervista ad Angelo Pisani, avvocato e founder del progetto 1523.it
D: Avvocato Pisani, lei è tra i più autorevoli e duri critici della nuova legge sul cosiddetto “femminicidio”. Perché parla di legge incostituzionale?
R: Perché quelli che l’hanno proposta , votata e pubblicizzano all’università sarebbero stati bocciati visto che questa legge viola il primo principio del diritto: l’uguaglianza e cancella il bene essere umano . La nostra Costituzione dice chiaramente che la legge è uguale per tutti, senza distinzione di sesso. Qui invece si introducono pene differenziate a seconda del genere della vittima, come se la vita di una donna valesse più di quella di un uomo, di un anziano, di un bambino, di un immigrato. Tutto ciò e’ ingiustificabile ed inaccettabile. Chi uccide è un assassino, va punito sempre con pena fine mai , punto. Creare una categoria “speciale” di vittime significa spaccare la giustizia e alimentare divisioni sociali altri un qualcosa simile all’odiata omofobia .
D: I promotori dicono che è un deterrente contro la violenza sulle donne…
R: È solo propaganda, non giustizia. I dati lo dimostrano chiaro , visto nonostante il Codice Rosso purtroppo la violenza aumenta ed anche in Argentina, dove c’era già una legge simile, i femminicidi sono aumentati. Tanto che Milei, un presidente tutt’altro che tenero, l’ha cancellata. In molti casi chi uccide una donna spesso si uccide subito dopo o risulta uno psicopatico: ahimè questi soggetti non si fermano a calcolare se si rischia l’ergastolo o meno e senza buoni esempi o educazione civica questi criminali rischiano solo di aumentare . Questa norma non salva vite, ma genera solo altre discriminazioni e un clima di odio, con una giustizia piena di pregiudizi .
D: Non è però vero che il femminicidio è un’emergenza?
R: È una tragedia, un dramma certo, ma non un’emergenza statistica tale da giustificare una tale legge speciale, palesemente incostituzionale , senza dimenticare che nella storia anche gli uomini sono stati vittime e bersaglio delle donne . I numeri dicono altro: tanti uomini subiscono violenze di ogni tipo ma non denunciano e non se ne parla , milioni di anziani subiscono abusi ogni anno, centinaia di migliaia di minori sono vittime di violenze e abusi sessuali. Ma nessuno parla di “Maschicidio “ o “gerontocidio” o “bambinicidio”. Perché? Perché c’è una moda politica che usa la parola femminicidio come bandiera ideologica e c’è un sistema che ha altri interessi . Io dico sempre : la violenza non ha sesso, basta ipocrisie, la giustizia deve proteggere tutti, non fare classifiche di vittime e deve esser uguale per tutti .
D: Ma il nostro codice non è già sufficiente?
R: Assolutamente sì. Esistono già aggravanti per omicidi commessi in ambito familiare, per futili motivi, con crudeltà, anche l’ergastolo già si può addebitare . Non serve un nuovo reato di “genere”: serve far rispettare quello che abbiamo e prima di tutto serve educazione civica e tutela dei valori e degli affetti . Se il problema fosse la legge, allora in Italia non ci sarebbero più reati , niente rapine o omicidi stradali perché in alcuni casi sono già severamente puniti. Ma i reati esistono lo stesso. La verità è che qui si sta usando il diritto penale per fare ideologia, politica di basso livello a dx e a sx e questo è inutile e pericoloso.
D: Lei però va oltre e parla di un problema culturale…
R: Certo. Il problema non è un patriarcato inesistente, come dicono certi slogan, ed al contrario si potrebbe denunciare un matriarcato di fatto in tante famiglie , ma una cultura sbagliata e politiche inquinate che hanno generato giovani ed uomini deboli, insicuri, spesso incapaci di reggere le frustrazioni della vita. Una società che criminalizza in ogni modo la mascolinità e svaluta il ruolo dell’uomo, del genere maschile come causa del male dimenticando la storia genera proprio quei soggetti fragili e violenti che poi possono compiere gesti estremi. La risposta non è un “reato di genere” ma educazione, prevenzione, supporto psicologico e sociale, rispetto reciproco tra uomini e donne.
D: Qual è quindi la posizione ufficiale del suo progetto 1523.it?
R: Noi diciamo: basta con le passerelle e scorciatoie politiche e con tali leggi “simboliche” che non servono a nulla salvo fuorviare l’opinione pubblica . La violenza va condannata sempre, senza etichette e senza aggettivi. Chi uccide una donna, un uomo, un anziano, un bambino, va punito allo stesso modo anche con pene senza fine mai , ma sempre uguali per tutti senza discriminazioni e pregiudizi. . Lo Stato non può dividere i morti in categorie. Questa legge è incostituzionale, inutile e pericolosa perché crea odio e discriminazioni nuove, come ho raccontato e spiegato nel mio libro L’ALTRA VIOLENZA – SE QUESTO E’ (ANCORA UN UOMO). Noi continueremo a combattere per una giustizia davvero uguale per tutti, e se serve porteremo ogni norma ingiusta e e pericolosa davanti alla Corte Costituzionale e alla CEDU.