Secondo una recente ricerca dell’associazione Noiconsumatori gli enti pubblici italiani sono i peggiori pagatori di tutta Europa, infatti,il ritardo nei pagamenti sta costringendo molte aziende a chiudere oltre che ridurle al fallimento.
Specie nel meridione, infatti, il ritardo per i pagamenti in alcuni casi supera i due anni e non è mai inferiore ai 180 giorni. Questo è un problema gravissimo per oltre 220.000 imprese e relativi imprenditori ammalati di depressione e disperazione a cui nel frattempo però Equitalia chiede soldi e interessi linacciando ed attuando procedure esecutive e pignoramenti, ma anche ricorsi di fallimento, per il pagamento di tasse consapevole della mancanza dei fondi non versati agli imprenditori dagli stessi enti impositori del concessionario .
Una spirale diabolica denuncia l’avv angelo pisani pronto a notificare un esposto e ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo per i gravissimi danni e lesioni personali e patrimoniali che il sistema Stato sta consapevolmente provocando agli imprenditori italiani , specialmente nel capo sanitario oramai con l’acqua alla gola .
Quindi ci ritroviamo in una situazione in cui lo Stato chiede di pagare le tasse, ma dall’altra parte non paga i suoi debiti ai creditori che mette poi alle strette tramite la tremenda morsa di Equitalia . Una situazione davvero difficile per le imprese che si vedono costrette a pagare senza avere i fondi ed altrimenti destinate a fallire, ma purtroppo ogni riserva finanzia è oramai esaurita e gli imprenditori non possono che appendere i loro fornitori e licenziare i lavoratori chiudendo prima di finire sul lastrico o vedersi falliti .
Chi avrà la meglio in questa situazione ? Sicuramente solo Equitalia, nessuno pensa alle imprese in difficoltà enormi e alla disoccupazione galoppante, con un sistema economico al collasso che non può assolutamente riprendersi se lo Stato non ipotizza almeno un sistema di compensazione delle tasse e non ferma la macchina mortale di equitalia , dichiara Pisani, ora tutti i creditori delle amministrazioni se vogliono salvarsi e provare la loro buona fede ed impossibilita causata dallo stato stesso di pagare le tasse devono trascinare il sistema pubblico italiano innanzi alla Corte Europea e chiedere i danni e soprattutto il ristoro delle mortificazioni e perdite di chance subite.
Purtroppo, aggiunge Pisani, il settore più esposto ai ritardi della pubblica amministrazione è quello edile e poi sanitario ( con circa 269 giorni di ritardo medio dei pagamenti ai fornitori delle pubbliche amministrazioni ) inseguito dall’industria con 230 giorni e il settore dei servizi con 195 giorni.
Si può andare avanti con una situazione così terribile domanda Pisani all’opinione pubblica? Cosa ne pensate? Siamo tutti come in una aspirale vittime di questo meccanismo, per questo, Noiconsumatori, invita tutti gli imprenditori e di conseguenza i lavoratori di quest’ ultimi a far comprendere alla mala politica italiana che urge un intervento serio e non servono più le sbandierate ed inutili liberalizzazioni che arricchiscono solo banche ed assicurazioni, oltre che casse dello stato e petrolieri