Dopo i recenti fatti di Palazzo Madama, con la sospensione di due senatori per le offese ad una senatrice, l’opinione pubblica e la stampa s’interrogano sullo scadimento della classe politica. Giuste o sbagliate che siano le sospensioni, di sicuro simili manifestazioni, tra esponenti eletti per rappresentare il popolo, sono una fra le principali cause della disaffezione degli italiani verso la politica, che spesso diventa disgusto, anche per le continue speculazioni e lo sfruttamento dei più deboli.
Questo discorso vale a maggior ragione anche a livello locale, dove il confronto diventa talvolta lo sfogatorio di istinti tribali da parte di persone che aspirano a ricoprire cariche pubbliche, o accrescere i propri bilanci, senza possedere nemmeno i requisiti minimi di politica, educazione e civiltà.
Si tratta per fortuna di casi che solo raramente arrivano a simili degenerazioni. Eppure qualche volta avviene. E avviene anche a Scampia, dove continua il monologo a base di insulti e irripetibili offese da parte di un esagitato gruppetto di estremisti. Un turpiloquio con attacchi ingiustificabili, il loro, scagliati attraverso ripetuti post su Facebook ed alimentati con espressioni irripetibili dai loro amici, anch’essi presumibilmente abituati a rapportarsi dentro contesti che nulla hanno a che fare con i luoghi delle istituzioni e del servizio ai cittadini, luoghi che proprio per questo richiedono, quale pre-requisito minimo – civiltà , rispetto e buona educazione.
A sconcertare è anche il fatto che tra i ‘sostenitori’ di questi personaggi sui social network compaiano alcune persone dell’entourage di de Magistris e perfino un paio di giornalisti che – almeno loro – conoscono bene la lingua italiana e i principi minimi della correttezza. La domanda allora è: ma non leggono le volgarità irripetibili e le frasi minacciose contenute nei post accanto ai loro? O fanno finta di non vederle per ingiustificabili blocchi ideologici ?
A loro, e a chiunque abbia ancora interesse ad arginare l’abisso della politica e dei rapporti sociali e politici nei contesti civili, ricordo che questa vicenda ha avuto origine da un giusto e doveroso intervento che la Municipalità, come era suo elementare dovere, ha dovuto compiere nell’interesse e tutela di tutti. Ma certa gente, invece di sottoporsi come qualsiasi cittadino al confronto, così come ai controlli di legge, si dimena e cerca, con distorte azioni mediatiche, di confondere la realtà, lanciando raffiche di avvertimenti, insulti e calunnie, sorda a qualsiasi richiamo di rientrare nei binari della legalità e di utilizzare metodi urbani per spiegare eventuali ragioni.