L’articolo del Corriere del Mezzogiorno pubblicato oggi, venerdì 10 giugno
UN LIBRO IN POLEMICA CON GOMORRA LA SERIE
Pisani: «Vi racconto ombre e luci di Scampia ma lontano dalla Tv»
Esce il libro dell’avvocato per otto anni presidente della Municipalità a Nord di Napoli. La polemica con Gomorra e Saviano: «Legga “Les inrockuptibles”: troppi giovani hanno imitato gli atteggiamenti di Genny Savastano e compagni»
«Cinque anni tutti d’un fiato vissuti in mezzo alla gente da presidente della municipalità» a Scampia. Esce in libreria per l’editrice Minerva il libro in cui Angelo Pisani racconta l’esperienza di vita e di governo in «uno dei territori più esplosivi d’Europa». S’intitola “Luci a Scampia”, quasi 200 pagine per vivere e rivivere insieme all’autore la cronaca anche inedita della comunità alla periferia Nord di Napoli. All’ombra delle Vele non solo crimine, ma anche «la conquista di diritti, dignità, lavoro, sfidando i pregiudizi generati da fiction milionarie, con tutta la fierezza di un popolo capace di accendere ed alimentare le luci, i sogni, le speranze della nuova Scampia».
E’ l’ennesima polemica contro la serie Tv Gomorra, che però Pisani ingaggiò in tempi non sospetti, prima del montaggio dei set. «Il punto è che il successo di share vuoi o non vuoi ha trasformato Gomorra in una griffe culturale per le nuovissime generazioni – dice Pisani – e la serie una parte di responsabilità in quello che sta accadendo a Napoli ce l’ha, perché propone un modello culturale sbagliato. È una serie all’americana dove i camorristi sono belli, forti, uccidono e non hanno paura di essere uccisi. Dico al caro Saviano, non sarebbe più opportuno lavorare sulla cultura della città? Come ho scritto nel mio libro non ho mai avuto nulla contro lo scrittore. Anzi, ne ero fan. Mi piaceva la sua forza e la sua verità. Poi qualcosa è cambiato: è entrato a far parte del presepe di quelli che non sbagliano mai. Il partito di “nessuno tocchi Saviano” è tra i più forti in Italia: impossibile tentare di ragionare su posizioni diverse perché si diventa, automaticamente, complici della camorra. E così, sotto l’alone di intoccabilità, si possono coprire operazioni commerciali, molto redditizie».
Continua Pisani, che è l’avvocato della famiglia di Ciro Eposito (il tifoso di Scampia ucciso a Roma da un ex ultrà neofascista): «Durante il mio mandato da presidente dell’VIII Municipalità ho visto molte cose cambiare: operazioni di polizia che hanno debellato le piazze di spaccio, la creazione di uno sportello anticamorra, la reazione di molti cittadini ed esercenti alle intimidazioni, il lavoro di associazioni e parrocchie. Oggi la criminalità organizzata, che pure è attiva, non è più così forte.. Gomorra la serie è ferma a dieci anni fa ma ha prodotto nel quartiere effetti che forse il grande scrittore ignora. Non li hanno ignorati David Doucet e Margherita Nasi, inviati a Scampia dal periodico francese “Les inrockuptibles”: “Dopo il lancio del film – riporta Pisani dall’articolo – molti giovani hanno imitato gli atteggiamenti di Genny Savastano, uno dei personaggi principali”. Frasi cult della serie tv sono diventate espressioni correnti tra i ragazzi. Senza contare la nascita, come effetto collaterale, di quella che viene definita nell’articolo “la nouvelle vague criminale”, i 13-14nni che terrorizzano i quartieri con armi da fuoco». Il ricavato del libro sarà devoluto ad una onlus che si occupa di assistenza ai minori e ai migranti.