
2) Non risulta vero che le presunte imposte evase, oggi insanabilmente estinte e prescritte già dal 1986 al 1998, ammontano a 13 milioni di euro poiché il presunto debito opposto, di cui neanche agli atti dell’attuale causa in corso esiste prova e documentazione, era di circa 7 milioni mentre gli interessi e aggiunte illegittimi ( su cui si chiederà alla Procura di indagare per calcolo mora, sanzioni ed interessi) sono addirittura pari ad oltre 30 milioni”;
“Ed infine: 3) Non risulta vero che, dopo esser stato perseguitato per oltre 20 anni, il campione, attraverso il suo legale, abbia anche tentato senza riuscire nel suo intento di contestare formalmente le cartelle, parlando di difetti di notifica e di prescrizione senza sortire alcun effetto come erroneamente pubblicato. Infatti dopo irrituali udienze e la ripetuta modifica del Collegio giudicante per astensione ed incompatibilità dei giudici, solo il 5 aprile inizierà il processo tributario in cui sarà onere del Fisco spiegare al mondo intero, tra l’ altro a fronte di precedenti sentenze e leggi favorevoli a Maradona, la legittimità della assurda ed ingiustificata pretesa milionaria che di certo finirà sui tavoli della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per veder definitivamente affermarsi la giustizia e l’ estraneità di Maradona da tali addebiti. Allo stato attuale Maradona – conclude Pisani – non solo non è debitore del Fisco per le somme illegittimamente addebitategli, ma è un libero cittadino e nei prossimi giorni parteciperà alla conferenza stampa pubblica per spiegare, documenti alla mano, al mondo intero ed anche alle autorità il paradossale equivoco ed ingiustizia che per 25 anni lo hanno tenuto lontano dall’ Italia” .