NO GOMORRA- Il No del presidente Pisani alle nuove riprese della fiction sul territorio di Scampia
Non passeranno. E’ netta la presa di posizione di Angelo Pisani, presidente della Ottava Municipalità di Napoli, dopo le prime notizie circolate oggi sull’inizio delle riprese di Gomorra 2 sul territorio di Scampia. «Non abbiamo dato alcuna autorizzazione alle riprese – dichiara Pisani – e non si vede perciò come produttori e tecnici possano girare le solite, ennesime scene truculente di morte e di sangue sul nostro territorio, un luogo che va invece rispettato, così come la sua gente, che ha saputo sconfiggere dopo decenni il predominio dei clan, ed oggi vive una nuova stagione di legalità». L’avvocato Pisani tiene a precisare che la sua decisione «nulla intende togliere alla bravura degli artisti che lavorano alla fiction», ma è suo dovere, in quanto eletto come rappresentante istituzionale della Municipalità, «difendere il quartiere e i suoi abitanti da speculazioni sul nome di Scampia, che fruttano enormi profitti economici per chi le realizza, ma solo pesanti ricadute negative per una popolazione che ha saputo invece affermare la propria dignità, liberandosi dal giogo mafioso».
«Non è pensabile – rincara la dose Pisani – proporre ai telespettatori di mezzo mondo la sanguinosa epopea della camorra come se si trattasse di un fenomeno attualmente presente a Scampia, solo perché nel libro di Saviano, che è del 2006, si raccontano fatti all’epoca ancora attuali».
«Sappiano, Saviano e i produttori di Gomorra – conclude perentorio il presidente – che oggi là dove un tempo c’erano le truci piazze di Spaccio, a Scampia ora sorgono luoghi pubblici di aggregazione sociale. E se non lo sanno, vengano qui sul posto ad informarsi, parlando con le forze dell’ordine, cui dobbiamo essere grati per il prezioso lavoro svolto al fianco della Municipalità. Scampia non accetta elemosine. Il suo popolo, record in Italia per la giovane età, rappresenta la grande speranza per il futuro dell’intero Paese. A loro dobbiamo dare lavoro vero e occasioni di sviluppo. Nessuno lucrerà più sulla pelle dei nostri ragazzi».