Pisani: la crudeltà infinita di certe donne alimentata da cattiva politica
31 LUGLIO 2025 – «Dove sono tutti quelli che, maggioranza e opposizione, hanno votato all’unisono l’incostituzionale, iniqua legge sul femminicidio?».
È la provocazione lanciata dall’avvocato Angelo Pisani, founder del servizio antiviolenza nazionale 1523.it, che da oltre un anno accoglie e tutela centinaia di vittime, uomini, ragazzi, anziani, scartati dal 1522, pagato fior di milioni dallo Stato ma riservato solo alle donne.
«Quali donne?», Tuona Pisani, commentando l’orrore criminale di Gemona, dove una madre, insieme alla compagna del figlio, avrebbe confessato di aver ucciso un trentacinquenne facendolo a pezzi e nascondendo i resti dentro un bidone nel garage.
«Quale donna? – incalza Pisani – quella che non è degna di essere chiamata madre e disonora, con la sua ferocia criminale, tutte le mamme del mondo?».
«La politica – questo il j’accuse di Pisani – è complice di tutto ciò, ha distorto il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, ha alimentato forme di vittimismo destinate a sfociare, dentro talune menti criminali, in una certezza di impunità che talvolta purtroppo, anche se non nel caso di Gemona, si è rivelata fondata».
Non meno duro poi l’attacco ad una certa parte dei grandi media, che evitano di dare il dovuto risalto a questo feroce omicidio, «ma chiediamoci se giornali e TG non avrebbero aperto a tutta pagina nel caso in cui gli artefici del delitto fossero stati due uomini e la vittima una donna».
«Ora – conclude il legale – pretendiamo un deciso cambio di passo, si torni nel penale, come diritto civile e nella società, a uguali diritti e doveri per tutti. Siamo pronti a rivolgerci alla Cedu e lo faremo, perché come ho documentato nel mio libro Se questo è ancora un uomo, la violenza non ha sesso».