Caso Fortuna – Pisani: avevamo prefigurato fin dal primo momento anche gli ultimi, tremendi scenari. E annuncia la pubblicazione di un libro, alla vigilia dell’incontro pubblico di domani a Caivano
«Lo avevamo preannunciato fin da quel 24 giugno 2014, quando arrivammo per la prima volta sul posto per indagare sulla morte di Chicca, su quell’orrore che qualcuno voleva già allora far passare per un “incidente”». Alla luce dei nuovi, clamorosi sviluppi sugli orchi del Parco Verde, l’avvocato Angelo Pisani, difensore con Sergio Pisani del papà e dei nonni della bambina, tiene a sottolineare che fu proprio la tenacia investigativa di quelle prime ore a far accendere l’attenzione dell’opinione pubblica su quanto stava accadendo a Caivano. Scopo delle dichiarazioni di oggi è quello di far capire che questa vicenda giudiziaria «è solo all’inizio, perché abbiamo il dovere di andare avanti per salvare altri innocenti». L’ultimo colpo di scena in questo “giallo tinto di sangue”, come lo definisce Pisani, è la rottura fra l’uomo in carcere con l’accusa di aver ucciso Fortuna, Raimondo Caputo, e la sua compagna Marianna Fabozzi (anche lei arrestata), con Caputo che scarica le responsabilità dell’omicidio sulla donna. «Anche la rottura fra i due – aggiunge Pisani – era stata da noi prevista, perché già in aula Titò aveva farfugliato una frase del tipo “chiedetelo alla Fabozzi…”.
Su tutto, la morte del piccolo Antonio Giglio, tragedia avvenuta con modalità terribilmente analoghe a quelle della povera Fortuna, ma finita nel limbo come “caduta accidentale”, prima che Pisani mettesse fin da subito in stretta relazione i due omicidi.
«Avevamo detto fin dall’inizio che c’era una mano femminile dietro questa atroce vicenda, ma gli arresti di Caputo e Fabozzi – avverte Pisani – non sono certo la conclusione delle indagini, rappresentano una tappa importante dentro un mare oscuro di omertà che non esito a definire un complotto». «Una cosa sono gli omicidi – tiene a puntualizzare il legale –un’altra sono gli abusi sessuali, e noi sappiamo che altri bambini sono stati, forse lo sono tuttora, sottoposti alle stesse violenze».
Proprio per il dovere morale, oltre che professionale, di fare piena luce su questo mondo e di identificare pienamente le altre responsabilità, Pisani annuncia la pubblicazione di un libro verità. Si chiamerà “Inferno Verde” e sarà scritto “a dieci mani” con i familiari di Chicca, che stanno dando un importante contributo alle indagini.
L’annuncio arriva alla vigilia dell’incontro pubblico in programma domani a Caivano: si prevede per la prima volta un confronto serrato fra autorità locali, avvocati, criminologi, psicologi e gente comune. Per capire come sia mai potuto accadere. E soprattutto cosa bisogna concretamente fare, tutti, perché non succeda mai più.