Pisani: Pubblicheremo la contraddittoria e illogica sentenza su internet così gli italiani ed il mondo intero potranno giudicare e valutare autonomamente il prodotto della Giustizia in Italia e la tutela ad oltranza del sistema Equitalia a fronte di una violazione inesistente dall’origine.
“Assurdo e Giuridicamente impiegabile, ma risulta accolto solo parzialmente dalla Commissione Tributaria di primo grado di Napoli il ricorso di Maradona per la cancellazione dei dati errati di Equitalia e contro le assurde pretese del fisco. Il Pibe de Oro vince proprio sulla illegittimità delle notifiche di alcune cartelle che Equitalia voleva ancora ingiustamente addebitare al campione il che dimostra come Maradona non avesse mai avuto conoscenza di tali addebiti, come risultante per tabulas, mentre le altre due cartelle degli anni ‘90 non sono state cancellate perché poi notificate tramite avvisi di mora sui quali la Cassazione aveva escluso la possibilità di difesa”
“Il risultato di questo giudizio non cambia nulla. Si tratta di una sentenza, che pur riconoscendo di fatto la irritualità delle notifiche delle presunte cartelle mai potute vedere, è comunque illogica, omissiva, contraddittoria, profondamente ingiusta e di fatto nega il regolare diritto di difesa del contribuente a cui si riconosce solo un contentino lasciandolo nelle morse di Equitalia pur non esistente alla fonte la violazione fiscale, presupposto della procedura di riscossione” – spiegano gli avvocati di Maradona Angelo Pisani ed Angelo Scala -. Il risultato è che abbiamo 4 cartelle esaminate ed annullate per illegittima notifica e le due più controverse, quelle degli anni ‘90, ancora non esaminate e controllate forse perché inesistenti e mai viste – denuncia l’avvocato Pisani -, in quanto, anche se mai notificate e conseguenza di accertamenti fiscali giaà annullati dal 1994, ritenute coperte da una precedente sentenza su irrituali avvisi di mora giudicati formalmente non più impugnabili da Maradona”.
Ma gli avvocati PISANI e SCALA insistono: “La Giustizia trionferà completamente ed il tempo sarà il miglior giudice. Tra l’altro giudici di primo grado si sono anche dimenticati di dichiarare che Equitalia e l’Agenzia delle Entrate non hanno esibito alcuna documentazione sulla esistenza degli accertamenti fiscali e delle due cartelle non ritenute da cancellare, non hanno rilevato che addirittura è stato pagato un condono dal fallimento e società sportiva Calcio Napoli con pagamento di ogni presunto debito anche per i giocatori e cessazione della materia del contendere”.
“Non hanno calcolato che la prescrizione, sia decennale che quinquennale, che era già maturata prima del ricorso sul avviso di mora del 2001 considerato inammissibile – continuano gli avvocati -. Proprio in ordine alla controversa questione dell’efficacia del presunto giudicato della sentenza di rito della Cassazione, si impugnerà parzialmente la sentenza in appello e si attiveranno tutte le iniziative giudiziali previste dal nostro ordinamento per portare avanti questa battaglia di legalità e giustizia”.
“Intanto dopo la finale a Dubai , a fine giugno, Maradona che è un uomo libero e verso il quale non esiste alcun efficace titolo esecutivo, sarà finalmente in Italia per avere un colloquio con il presidente della Repubblica e il Ministro di Giustizia, per risolvere il caso diplomatico oramai da chiarire, e per partecipare ad una trasmissione televisiva onde spiegare agli italiani il suo calvario con Equitalia”.
“Infine lo scandalo e la grave particolarità di questa sentenza, immediatamente impugnata innanzi a tutte le autorità competenti, sta proprio nel fatto che si continua a negare giustizia e chiarezza solo per Maradona, senza che nessuno, compresa addirittura la Commissione Tributaria di Napoli, abbia avuto mai modo di vedere ed esaminare la documentazione, in realtà inesistente e fantasma, relativa ai presunti accertamenti fiscali su cui si fonda la pretesa di Equitalia che addebita 34 milioni di interessi” .
Tutte questioni che verranno ancora sottoposte all’esame degli altri giudici competenti a decidere della pretesa esecutiva del fisco e sottoposte al Parlamento Italiano a cui l’avvocato Angelo Pisani, leader del movimento nazionale AntiEquitalia, anche per evitare incidenti diplomatici per l’ ingiusta persecuzione del campione argentino, chiede di istituire una commissione parlamentare di inchiesta, prima che del caso si interessi la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo .