L’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’Ottava Municipalità, ha ribattuto con alcune osservazioni polemiche alle promesse per Scampia di Luigi de Magistris durante la conferenza dei sindaci contro lo “Sblocca Italia”.
Avvocato Pisani, cosa contesta oggi in particolare al sindaco?
Non si tratta di contestazioni, ma di semplici osservazioni su fatti evidenti,basta propaganda ed annunci la gente vuole fatti. De Magistris , distintosi solo come sindaco del lungomare non senza disagi per la cittadinanza , tra l’altro rilancia, come se fossero farina del suo sacco, gli stessi intenti per Scampia che avevo messo nero su bianco negli indirizzi programmatici di governo rivolti proprio al sindaco poco dopo l’elezione a presidente della Municipalità, nel 2011 è rimasto nel suo cassetto per negligenza ed indifferenza dell’amministrazione . Sono lieto che oggi finalmente, dopo quattro anni e passa, accolga e pubblicizzi alcune delle nostre proposte e convenga con noi sulla urgente necessità di attuarle dimenticandosi del ruolo e spinte della municipalità, non vorrei che fosse la solita campagna elettorale senza bussola e vento serio per le vele di Scampia.
A quali indirizzi programmatici si riferisce, in particolare?
Mi riferisco in primo luogo alle nostre battaglie di questi anni perché Scampia, epicentro geografico della Città metropolitana, ne diventi il vero cuore pulsante. Prendo atto che il sindaco ci arriva solo adesso, è un primo passo. Ma di certo non basta, vanno eliminati i campi Rom , immediatamente attivata la manutenzione ordinaria di alloggi ed impianti pubblici, attivata una volta per tutte una spina commerciale, garantita l’illuminazione pubblica e tutti i servizi dovuti ai cittadini .
Cosa ci vuole, secondo lei?
Non basta che Scampia sia la sede solo formale della Città metropolitana di cui di fatto e’ oramai capoluogo ed epicentro geografico. Affinché questa prospettiva sia realmente realizzata occorre creare sul territorio una rete articolata di servizi, bisogna intervenire insediando e sviluppando una adeguata spina commerciale ed integrazione sociale. E per realizzare tutto questo non basta solo dire: abbattiamo le Vele. Va contrastata ogni forma di abusivismo e speculazione , e per questo si richiedono provvedimenti concreti e una presenza costante delle istituzioni sul campo. Occorrono risorse, umane ed economiche, sono necessari investimenti culturali ed economici, ma anche uomini e mezzi per assicurare sicurezza ai protagonisti del nuovo sviluppo e, in generale, alla popolazione.
A proposito della popolazione, lei aveva avanzato tra le sue prime proposte quella di abbattere le Vele. Ma ha fatto anche delle ipotesi sulla collocazione successiva degli abitanti?
Più che ipotesi, sono linee progettuali dettate dall’analisi e dalla conoscenza capillare del territorio. Tanto per cominciare, nella stessa area esistono enormi spazi abbandonati e degradati, sui quali si possono costruire nuovi alloggi così come è doveroso provvedere subito alla manutenzione delle strutture esistenti . Infatti ancor prima di arrivare a questo, esistono nei quartieri della Municipalità interi edifici fatiscenti e semideserti, consegnati all’abusivismo dall’incuria delle istituzioni. Dovranno essere tutti adeguati ed assegnati agli aventi diritto. Senza contare, per fare un altro esempio, i circa 200 alloggi di Scampia nuovi e mai consegnati a distanza di anni dalla realizzazione ed oramai impolverati con rischio di altre occupazioni . Di tutto questo patrimonio edilizio abbandonato abbiamo da tempo fatto un censimento preciso, naturalmente “all’insaputa” del Comune, che finora lo ha lasciato marcire come avviene con le case popolari . Perciò ora non chiediamo di meglio che un nuovo “copia e incolla” del sindaco anche sulla dislocazione ed organizzazione degli abitanti reduci dalle Vele, di cui bisognerà tutelare la dignità , dopo la demolizione.
Avete elaborato analoghi progetti anche per i Rom, visto che lei da tempo chiede la eliminazione e la bonifica dei campi di via Cupa Perillo?
Vedrà che fra poco De Magistris si esprimerà anche sui Rom. E allora le anticipo, sulla base dei programmi già da noi tracciati in Municipalità, quello che dirà il sindaco: così come tutti coloro che sono, o rimarranno, senza tetto, a seguito delle demolizioni e in vista della riqualificazione complessiva dei nostri quartieri, i Rom saranno destinatari di analoghi provvedimenti, senza discriminazioni, a patto che non si tratti di elementi delinquenziali. Purché ci sia la chiara indicazione che gli alloggi a loro destinati non siano concentrati solo in un’unica Municipalità, bensì ricercati e spalmati nell’intero territorio cittadino.
Cosa intende, precisamente?
Intendo che se davvero Scampia sarà il cuore della Città metropolitana, con sedi universitarie ed istituzionali, non potrà continuare ad essere considerata il ricettacolo dei rifiuti o dei villaggi Rom , come voleva fare il Comune insediando anche l’impianto fatto passare per compostaggio, né in particolare l’unico territorio della città in cui costruire alloggi per i Rom discriminando i napoletani , altro progetto della giunta comunale contro il quale ci stiamo ancora battendo per una vera integrazione sociale .
Ci sono altri punti del suo programma che si augura vengano fatti propri dal sindaco, anche in vista della scadenza per il rinnovo del consiglio comunale, l’anno prossimo?
Quando parlo di sviluppo del territorio e di epicentro della Città Metropolitana mi riferisco non solo a Scampia, ma anche agli altri quartieri della Municipalità, ciascuno con caratteristiche peculiari e nobili tradizioni. Penso a Chiaiano e al suo enorme patrimonio agricolo, gastronomico e paesaggistico. E penso a Marianella, dove la casa natale di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori attende da anni la dovuta riqualificazione e valorizzazione, per fare di tutta l’area una tappa importante del turismo religioso italiano. E penso infine a Piscinola, con le sue solide tradizioni nell’artigianato e nella cultura dove risiedono migliaia di cittadini da sempre dimenticati dall’amministrazione centrale a cui però versano uguali tributi degli abitanti del centro .
Secondo notizie ricorrenti di stampa, lei sarà candidato alle prossime regionali. Saranno questi i punti principali del suo programma elettorale?
La mia candidatura non è ancora decisa, ma non la escludo se me la chiedono i cittadini che mi ritengono in grado di rappresentarli , proprio perché dall’interno di un’istituzione che ha potere legislativo e gestisce ingenti risorse pubbliche, qual è la Regione, potrei contribuire ad attuare concretamente questi ed altri programmi anche per il territorio dell’Ottava Municipalità spesso dimenticato dalle istituzioni come dimostra il cantiere della metropolitana di Scampia o il degrado ed omissioni del comune di napoli . Infatti anche in caso di elezione alle regionali, rimarrei senza dubbio al mio posto di presidente e farei tutto il possibile e quello che fino ad oggi ho chiesto invano per il territorio che in prima persona rappresento, anche perché le due cariche non sono incompatibili e nessuno conosce le potenzialità e necessita dell’area nord di napoli meglio del suo presidente .
E se non sarà candidato alla Regione? Continuerà ad essere la spina nel fianco della giunta De Magistris e della regione , pungolandola quotidianamente come ha fatto finora?
Questo è sicuro, niente potrà distogliermi dalla battaglia quotidiana dalla parte dei cittadini che rappresento. Mi auguro soltanto che alle promesse di ieri di De Magistris corrispondano ora i fatti e che i miei programmi comincino ad essere concretamente attuati. Spero insomma che non si debba attendere, per lo sviluppo vero di Scampia e della Città metropolitana, che io diventi sindaco di Napoli.
intervista di Rosita Praga