
“In Italia, in special modo nel meridione e nella regione Campania – continua l’avvocato Pisani -, sono tantissime le compagnie che disdicono un contratto assicurativo per poi riproporlo a cifre anche triplicate. Sono vere e proprie estorsioni perpetrate a danno dei consumatori che vanno immediatamente fermate e lo Stato finora non ha fatto nulla di concreto per tutelare i cittadini. Infatti il decreto emanato l’8 aprile, nell’articolo 32, sul pari trattamento assicurativo non tutela concretamente il motorizzato perché dà spazio alla discrezionalità delle compagnie assicurative e non fissa una tariffa univoca nazionale. Su questo punto è già noto che le assicurazioni giocano a loro vantaggio non applicando la legge ed agendo indisturbate nel danneggiare e tartassare sempre più l’utente. Continua a non essere garantita trasparenza nel settore, è vergognoso”.
“Lo Stato deve fare di tutto per riportare il mercato nel suo alveo naturale normalizzando le tariffe ed avvicinando anche i clienti più scettici e delusi ad uno straordinario strumento, l’unico a garantire trasparenza ed parità: la mutualità assicurativa, origine dell’assicurazione e simbolo di uguaglianza sociale”.
Il presidente Pisani, dunque, auspica il ritorno al vero significato dell’assicurazione: “nata dall’esigenza degli individui di tutelarsi dalle conseguenze negative di determinati avvenimenti. Oggigiorno invece le compagnie assicurative gonfiano i dati, aumentano senza alcuni preavviso i premi e i pacchetti dell’assicurazione obbligatoria con le cosiddette assicurazioni aggiuntive. E’ ora che le istituzioni si sveglino per difendere i diritti degli onesti cittadini trattati dalle assicurazioni come ‘appestati’ da spremere fino all’ultimo centesimo. Ciò che avviene in Campania non è degno di un paese democratico. Contro queste intollerabili ingiustizie abbiamo già inviato alla Corte Europea la richiesta di intraprendere una class action contro lo Stato Italiano, dato che la giustizia non si preoccupa di difendere i cittadini da un trattamento iniquo dovuto alla differenziazioni territoriali” – conclude Pisani.