Nella foto gli avvocati Angelo Pisani e Sergio Pisani, difensori della famiglia del piccolo Salvatore Giordano ucciso dal crollo in Galleria
SULL’ OMICIDIO COLPOSO DI SALVATORE GIORDANO LE RESPONSABILITA’ RIMBALZANO COME I SASSI, LO STANNO UCCIDENDO DUE VOLTE
7 DICEMBRE 2027 – Ieri in aula, presente il papà del povero Salvatore, abbiamo rivissuto quei tragici momenti attraverso la deposizione del primo soccorritore del ragazzo: “Vidi subito un fiume di sangue uscire dalla testa del povero ragazzo, capì che la situazione era gravissima, vorrei rimuovere tutto”.
Un commerciante, altro teste oculare, ha invece detto di aver subito capito che a colpire a morte il ragazzo erano stati alcuni stucchi distaccatisi dal rosone della Galleria Umberto I situato su una parte del monumento che il professor Augenti, CT nominato dai P.M. ha stabilito dopo una superperizia svolta con la partecipazione di tutte le parti processuali, essere di evidente proprietà del Comune di Napoli.
A conferma ti tale tesi ieri un teste della P.G. ha confermato che la custodia dei luoghi da cui avvenne il distacco venne affidata proprio al Comune di Napoli.
Nonostante l’indubbia responsabilità anche civile dell’amministrazione, l’assicurazione del Comune di Napoli – a tre anni di distanza dai fatti – non ne vuol sapere di risarcire la famiglia dello sfortunato giovane, giocando sul fatto che la Procura, sconfessando il proprio c.t., ha ritenuto invece che il luogo da cui si verificò il crollo sia condominiale.
Al contrario l’assicurazione del condominio nega ogni risarcimento alla famiglia della vittima, sostenendo la responsabilità dell’amministrazione comunale come accertata in atti.
I legali della famiglia di Salvatore, Angelo e Sergio Pisani, preparano un dossier per chiedere un’interrogazione parlamentare sulla vicenda, oltre a denunciare al Capo dello Stato l’ingiustificabile rimpallo di responsabilità sul caso: “Quanto sta accadendo è altrettanto vergognoso e assurdo quanto l’evento stesso, già di per sé inaccettabile”.
Un ragazzo di 14 anni è morto per il crollo della parte di un monumento e dopo tre anni dall’evento, pur in presenza di una consulenza tecnica irripetibile che ha accertato la proprietà dei beni da cui è avvenuto il crollo, la famiglia non ha ottenuto ancora neanche il dovuto risarcimento, oltre a subire un inspiegabile e strumentale rimpallo di responsabilità sull’accadut . Addirittura esiste un provvedimento del Gip Marcopido che, nell’archiviare la posizione dei condomini degli edifici della Galleria, afferma che i luoghi da cui avvenne il distacco erano stati usucapiti dal Comune di Napoli, ma l’assicurazione dell’ente fa orecchie da mercante. Ecco dunque che come i sassi che hanno ucciso salvatore rimbalzano ora le responsabilità del Comune e del Condominio.
Stanno uccidendo per la seconda volta il piccolo Salvatore, senza che i veri responsabili porgano neanche le scuse. E continuano a nascondersi, nonostante l’evidenza dei fatti, fino a negare il dovuto risarcimento.