Tragedia sfiorata questa mattina alla Vela celeste, dove è crollato un ballatoio mettendo a rischio la vita degli abitanti. Di qui la clamorosa scoperta: nell’edificio crollato, che doveva essere evacuato con ordinanza sindacale fin da ottobre scorso, si trovava un detenuto ai domiciliari.
Tragedia sfiorata a Scampia, dove stamane è crollato un ballatoio della Vela celeste, lo stesso edificio che doveva essere sgomberato già a novembre scorso per le gravi condizioni di pericolo in cui versa da tempo.
Solo per un miracolo non sono caduti nel vuoto gli agenti della Polizia Municipale, che erano sul posto per controllare un uomo, incredibilmente detenuto agli arresti domiciliari nell’edificio pericolante. A scongiurare la tragedia è stata la prontezza dell’assistente capo della Polizia di Stato Francesco Stabile, che rischiando la propria incolumità ha salvato quella del detenuto, mentre entrambi erano sul punto di precipitare nel vuoto.
Un crollo, quello di stamattina, pienamente annunciato. Risale infatti al 6 novembre scorso l’improvviso ritiro dell’ordinanza sindacale di sgombero totale della vela Celeste emanata da De Magistris pochi giorni prima, il 25 ottobre. Doppia beffa per le famiglie residenti nella Vela: oltre 600 persone, che all’estremo disorientamento causato dalla prima ordinanza, con lo spettro di restare senza tetto, hanno poi dovuto aggiungere l’incubo di rimanere dentro alloggi a rischio crollo, come quello oggi puntualmente verificatosi.
«Quella ordinanza – va giù duro il presidente della Municipalità Angelo Pisani – divenne malauguratamente oggetto di un contenzioso di tipo politico-elettorale fra il Comune e un comitato dei residenti. Per questo fu poi ritirata. Ma – rincara la dose il presidente Pisani – come già avevamo detto allora, in che modo può essere pensabile fare simili scelte, quando in gioco c’è la sicurezza della gente?».
«Di sicuro – conclude Pisani – la Vela celeste, ma anche le altre, sono luoghi fatiscenti, ad elevatissimo rischio crollo e carichi di amianto. Questo lo dicono i tecnici, ai quali abbiamo fatto riferimento nei ripetuti appelli rivolti fin dal 2011 dalla Municipalità al Comune per denunciare questa vergogna. Il sindaco deve rispondere. E deve dire anche perché, pur di fronte a simili situazioni, non sono stati ancora assegnati i nuovi alloggi già pronti. Cosa si aspetta? La campagna elettorale?».