L’escalation di violenza bestiale che era culminata col barbaro assassinio di Ciro Esposito sembra non avere mai fine. Poche ore fa la lapide innalzata a Tor di Quinto, luogo dell’aggressione, per ricordare il sacrificio di Ciro Esposito, è stata completamente imbrattata di vernice rossa, quasi a voler cancellare dalla memoria e dalle coscienze degli assassini il ricordo del suo sacrificio per salvare vite innocenti.
«Un gesto ignobile – commenta Angelo Pisani, difensore della famiglia Esposito – che accresce il dolore dei genitori, non solo privati di un figlio con un orrendo crimine, ma ora anche torturati psicologicamente. La lapide è stata ricoperta di rosso, come il sangue fatto versare a Ciro dalla furia bestiale dell’assassino».
Sugli autori del gesto vandalico, l’avvocato Pisani risponde che «come sappiamo, non ci sono telecamere. E’ ovvio perciò che possiamo solo immaginare chi è il colpevole». «In ogni caso – aggiunge – il colore rosso sangue ha un suo significato».