EINDHOVEN – Quella che doveva essere una trasferta di sport e passione si è trasformata in un incubo per circa 180 tifosi del Napoli, fermati e trattenuti per ore dalla polizia olandese nella notte tra martedì e mercoledì a Eindhoven, senza accuse chiare e sulla base di presunti “assembramenti” vietati da regolamenti locali.
Le autorità dei Paesi Bassi, secondo quanto ricostruito dalle testimonianze dei presenti e dalle indagini difensive coordinate dall’avvocato Angelo Pisani, avevano emanato un’ordinanza per impedire raduni di tifosi azzurri nel centro città. «Un provvedimento ritenuto assurdo e inapplicabile – spiega il legale – soprattutto nei confronti di cittadini europei che si muovono insieme per assistere a una partita di calcio».
Il gruppo di tifosi è stato fermato arbitrariamente, sottoposto a interrogatori e identificazioni, per poi essere allontanato dalla città “a scopo precauzionale”. Come se non bastasse, i biglietti acquistati regolarmente per la partita sono stati annullati, impedendo loro di accedere allo stadio e causando ingenti danni economici e morali.
«Schengen ridotto a carta straccia»
Durissima la denuncia dell’avv. Angelo Pisani, presidente di Potere ai Diritti – 1523.it e storico difensore dei tifosi italiani in sede europea:
«Il trattamento disumano e discriminatorio riservato ai tifosi del Napoli rappresenta una macchia indelebile per l’Europa dei diritti. Siamo davanti a una palese violazione delle libertà fondamentali, del diritto alla libera circolazione e del Trattato di Schengen, ridotto ormai a carta straccia».
Pisani ha chiesto un intervento immediato del Governo italiano, del Ministro degli Esteri e del Ministro dell’Interno, sollecitando spiegazioni ufficiali dalle autorità olandesi e annunciando la possibilità di valutare azioni legali e diplomatiche per tutelare i diritti dei cittadini italiani coinvolti.
«Un precedente pericoloso per tutta l’Europa»
L’episodio di Eindhoven, sottolinea il legale, non è solo un affronto alla dignità dei tifosi coinvolti, ma rappresenta anche un precedente gravissimo che rischia di minare i principi stessi su cui si fonda l’Unione Europea.
«Il diritto di viaggiare, assistere a un evento sportivo e manifestare pacificamente la propria passione – aggiunge Pisani – non può essere sospeso per stereotipi geografici o appartenenze calcistiche. È tempo che l’Italia faccia sentire la propria voce e difenda i suoi cittadini da simili abusi».
Le immagini e le testimonianze provenienti dall’Olanda raccontano di viaggi rovinati, umiliazioni e danni patrimoniali significativi per decine di persone, molte delle quali avevano organizzato la trasferta con largo anticipo e nel pieno rispetto delle norme.
Pisani ha espresso solidarietà e vicinanza alle vittime di questa «pagina vergognosa» e ha promesso che il suo team legale porterà avanti ogni iniziativa utile per ottenere giustizia e risarcimento dei danni subiti.