Per la prima volta nella storia giudiziaria italiana, un’associazione a tutela dei diritti maschili ha deciso di costituirsi parte civile in un imminente processo per femminicidio.
L’associazione “Potere ai Diritti – 1523.it”, ideata dall’avvocato Angelo Pisani, ha deliberato e deciso di depositare presso il Tribunale di Milano, incaricando l’Avv. Sergio Pisani, un atto di costituzione di parte civile nel procedimento penale a carico di Gianluca Soncin, il criminale che ha barbaramente asssassinato la giovane Pamela Gemini, oggi accusato dell’omicidio volontario aggravato della compagna, avvenuto il 15 ottobre 2025.
L’obiettivo è chiaro e rivoluzionario: affermare che la violenza non ha sesso e che chi commette un crimine così efferato non danneggia solo la vittima diretta e i suoi familiari, ma anche l’intero genere maschile, offeso e travolto dal pregiudizio e dalle generalizzazioni che seguono a ogni caso di femminicidio.
«Quando un uomo uccide una donna, non colpisce soltanto lei. Colpisce anche i familiari, i figli ed i milioni di uomini perbene e non violenti che ogni giorno lottano contro stereotipi e discriminazioni. Questo è il motivo per cui, oltre ad esprimere solidarietà alle vittime e sdegno per i criminali, abbiamo deciso di costituirci parte civile, non contro qualcuno, ma per qualcosa: per la dignità umana , la giustizia, per la verità e per il rispetto reciproco e la tutela delle persone, senza pregiudizi e discriminazioni di genere». Questa la dichiarazione dell’avv. Angelo Pisani, ideatore del progetto 1523.it e fondatore, con le colleghe avv. Antonella Esposito ed avv. Alessandra Salerno, dell’ Associazione Potere ai Diritti – 1523.it.
L’associazione sostiene che, come viene riconosciuta la legittimazione delle associazioni femminili a costituirsi parte civile nei processi per violenza contro le donne, a maggior ragione deve essere riconosciuta anche quella delle associazioni che tutelano i diritti maschili e che hanno come scopo la tutela delle persone, anche delle donne, quando tali reati generano un danno di immagine alla collettività e alla dignità dello stesso genere maschile.
«La nostra azione non difende l’imputato, che merita la più severa condanna con fine pena mai, ma anzi lo combatte, perché i suoi crimini offendono la collettività, anche quella maschile. È tempo di cambiare prospettiva e di dimostrare che uomini e donne possono stare dalla stessa parte contro la violenza. Questo può diventare un precedente storico e un passo decisivo verso una società davvero paritaria», aggiunge Pisani.
Con questa iniziativa, Potere ai Diritti – 1523.it intende aprire un dibattito giuridico e culturale nuovo: chi commette violenza danneggia l’intera società, e la lotta contro la violenza deve essere condivisa e trasversale, senza pregiudizi né etichette di genere.