“Ho acceso luci sulle ombre di un territorio messo ai margini dell’agenda istituzionale. E ora continuerò a sentirmi ‘l’angelo custode’ di Scampia e di Napoli Nord”
Nel giorno in cui ricorrono i settant’anni della Repubblica Italiana esce in libreria il libro di Angelo Pisani, “Luci a Scampia” (Minerva Edizioni). Il racconto di un protagonista che per cinque anni ha servito il Paese da presidente dell’Ottava Municipalità di Napoli, cinque anni alla guida di territori come Scampia, Chiaiano, Piscinola e Marianella, vissuti sempre al fianco della sua gente, lontano da condizionamenti o giochi di Palazzo.
Pubblichiamo alcuni stralci dall’epilogo del volume. Dove Angelo Pisani spiega i motivi per i quali non vi è stata la sua ri-candidatura alle imminenti elezioni amministrative. E annuncia in che modo resterà a fare politica, sempre schierato dalla parte dei cittadini di Napoli Nord.
8 maggio 2015
Scrivo queste righe mentre il libro sta andando in stampa; infatti so di attirarmi la collera, bonaria, del mio editore. Persona di una pazienza rara di cui approfitterò. Niente, proprio mentre licenzio il volume sulla mia esperienza come presidente dell’VIII Municipalità vengo a sapere di essere stato escluso da una nuova candidatura, in questa stessa e in altre zone di Napoli. Insomma il mio partito di riferimento, Forza Italia, e lo schieramento di centrodestra, mi ha ritenuto inidoneo a un nuovo mandato.
Ho la colpa, per questi signori, di aver agito troppo. Lottando contro la criminalità e i luoghi comuni, scendendo in piazza a fianco dei cittadini vessati, istituendo iniziative di legalità con nomi, come Giandomenico Lepore, forse invisi alla tradizione di quello stesso schieramento. Accendendo luci sulle ombre di un territorio messo ai margini dall’agenda istituzionale.
Certo, potevo passare con altri schieramenti, altre liste, altri partiti. Proposte non ne mancavano. Ma non ho intenzione di farlo. Non sono e non voglio passare per un poltronista. Ho fatto il presidente di tutti, anche di quelli che non mi avevano votato, e resto a disposizione di chiunque. Infatti il mio non è un saluto. Voglio continuare a sentirmi l’angelo custode di Scampia e tutta Napoli Nord. Voglio continuare a fare politica fuori dalle stanze: perché politica, alla lettera, sta per partecipazione alla vita pubblica. Quindi, dopo aver pagato il conto della mia condizione aliena da compromessi e giochini, sono ancora qua. Sempre più sicuro che, come si dice nelle fiabe dei bambini, il bene è più forte del male.